Una nuova scoperta è stata fatta sui misteriosi rigonfiamenti della Terra e il suo mantello
Una nuova ricerca svela che ci sono forze più misteriose e profonde che possono cambiare drasticamente la topografia della Terra, al di là delle placche tettoniche.
La topografia terrestre è un campo di indagine estremamente affascinante e, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, ancora ricco di sorprese. Sappiamo bene come si formano le catene montuose e le depressioni oceaniche, dal momento che è materia di studio già dalla scuola primaria, ma a quanto pare ci sono ancora molti segreti che la geologia della Terra potrebbe celarci. Un nuovo studio svela, infatti, che le placche tettoniche non sono l’unico motivo di “perturbazione” della crosta del nostro pianeta.
Il ruolo delle placche tettoniche
In che modo la crosta terrestre si è modificata nel corso dei millenni, dando vita a depressioni e catene montuose altissime? La spiegazione individuata dagli scienziati sta nella tettonica a placche, il modello standard che spiega la dinamica della Terra. Secondo questa teoria, la litosfera (formata dalla crosta e dalla parte superiore del mantello) sarebbe costituita da zolle che “galleggiano” sul mantello inferiore, muovendosi e dando così vita ai cambiamenti geologici del nostro pianeta. Ma le placche tettoniche non possono spiegare tutto.
Gli esperti si sono accorti che nella maggior parte dei casi, le catene montuose e le fosse oceaniche si formano proprio in concomitanza del punto in cui due zolle si scontrano o hanno movimenti di subduzione. Questo significa che dove due placche collidono la crosta terrestre si rigonfia e nascono nuovi rilievi (è quanto successo anche all’Himalaya, la catena più alta del mondo). Al contrario, quando una placca oceanica scivola al di sotto di una continentale, si crea una depressione sottomarina (come la Fossa delle Marianne).
Tuttavia, ci sono rigonfiamenti terrestri che non corrispondono affatto alla convergenza di due placche distinte. Come si sono formati? Sulla base di questa scoperta, un team di ricercatori guidato da Simon N. Stephenson, dell’Università di Oxford, ha condotto un’analisi approfondita sui movimenti della crosta terrestre, da cui sono emersi dati estremamente interessanti. A quanto pare, infatti, ci sarebbe una forza ben più profonda e ancora “misteriosa” che provoca cambiamenti nella conformazione del nostro pianeta.
Il nuovo studio sulla topografia terrestre
Per il loro studio, i ricercatori hanno raccolto oltre 26.500 misurazioni dello spessore della crosta terrestre in tutto il mondo, per poi confrontarle con le misurazioni della densità e della temperatura del mantello nelle stesse località. I risultati, pubblicati sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth, hanno evidenziato che c’è una correlazione tra cambiamenti nella composizione del mantello e presenza di rigonfiamenti sulla superficie del nostro pianeta. In particolar modo, questi ultimi si manifestano là dove il mantello è più caldo.
I rigonfiamenti in questione possono avere dimensioni molto importanti, creando strutture alte fino a 2km e che si estendono per centinaia di km, attraverso molteplici continenti. È il caso, ad esempio, della regione Afar-Yemen-Mar Rosso, di quella del Nord America occidentale e dell’Islanda. Dove il mantello è più freddo, invece, si formano fosse profonde come quella del mar Nero o del mar Caspio. Questo significa che le placche tettoniche sono solo una delle spiegazioni possibili ai movimenti della crosta terrestre e ai cambiamenti nella topografia del nostro pianeta. C’è una forza più profonda che può spiegare fenomeni ancora ignoti.