SCIENZA

Davvero la birra è a rischio, ma è in atto un esperimento per salvarla dalla crisi climatica

L'orzo nasconde grandi misteri e la scienza ne sta mappando il genoma per scoprire il segreto della sua adattabilità

Pubblicato:

La comunità scientifica conosce quelli che sono i geni alla base dell’adattabilità notevole dell’orzo. È tutto merito di un esperimento che ha avuto inizio prima della Grande Depressione. Tutto ciò potrebbe garantire la sopravvivenza, oggi a rischio, della birra e non solo (l’orzo è anche alla base del whisky, ad esempio).

I geni dell’orzo

A minacciare la birra è il cambiamento climatico, neanche a dirlo. Ma cosa sappiamo dei geni dell’orzo, esattamente? L’adattabilità è facilmente dimostrabile, considerando come si coltivi dall’Asia all’Egitto, dalle Ande al Sud America. È tra le colture cerealicole più importanti al mondo. Un titolo che detiene da almeno 12.000 anni. L’orzo sopravvive in ogni nuovo luogo in cui viene trasportato grazie a delle modifiche casuali al suo DNA.

È fondamentale identificare i geni mutati, al fine di poter prevedere quali varietà saranno in grado di sopravvivere in territori che ora lottano con temperature molto elevate. Al tempo stesso occorre comprendere quali varietà sapranno adattarsi a condizioni di prolungata siccità, per poi essere sottoposte a tempeste dalla portata drammatica. Pensiamo ad esempio a quanto sta accadendo in Italia, spaccata in due e messa in ginocchio dal clima. Cosa accadrà nel nostro Paese tra 50 anni?

Come salvare la birra

Dan Koenig, genetista dell’Università della California, ha spiegato come alcuni allevatori abbiano ben compreso per tempo la necessità di sviluppare delle colture adattate all’ambiente locale: “Un secolo fa hanno iniziato questo esperimento a Davis, in California, con varietà di orzo provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo era identificare una varietà adattata localmente”.

Al tempo, non si vantavano le capacità per individuare i geni che rendono l’orzo adattabile a un particolare ambiente. Oggi invece possiamo studiare decine di milioni di cambiamenti genetici in un singolo esperimento in laboratorio.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science ha descritto decine di geni che contribuiscono all’adattabilità dell’orzo. Koenig è l’autore corrispondente dello studio e ha spiegato come alcuni geni identificati aiutino l’orzo a programmare dei processi riproduttivi. Ciò avviene nelle fasi più ottimali della stagione riproduttiva.

“Una fioritura eccessivamente precoce o tardiva indica che la pianta non sarà in grado di produrre dei semi. Per ottenere la massima quantità, le colture devono fiorire in un periodo molto ristretto”.

I ricercatori sono stati in grado di identificare il modo esatto in cui la genetica provvede a una fioritura, esattamente nella finestra giusta, in un “calderone” di geni che spingono per una fioritura precoce e altri per una tardiva.

Il problema di fondo è che tali processi di identificazione genetica possono richiedere decenni. Ciò perché si può coltivare solo una generazione di orzo all’anno. La fortuna del team è stato l’accesso consentito all’esperimento Barley Composite Cross II, fondato a Davis nel 1929. È uno degli esperimenti biologici più antichi al mondo.

I semi di questo esperimento sono stati sfruttati come una sorta di macchina del tempo. Ciò al fine di osservare direttamente il processo di adattamento, identificando i geni che consentono la sopravvivenza.

“Siamo rimasti scioccati dalla quantità di cambiamenti avvenuti in un breve lasso di tempo evolutivo. La selezione naturale ha completamente rimodellato la diversità genetica dell’intero genoma nell’arco della vita di un uomo”.

Prospettive future

Considerando come l’orzo sia geneticamente simile al grano, al riso e al mais, tali conoscenze potrebbero essere sfruttare per aiutare anche altri cereali. Grazie a tecnologie moderne, come l’ingegneria del genoma, si potrebbe tentare di progettare altre colture, in grado di fiorire in momenti specifici, più vantaggiosi. Di fatto le nostre colture si evolverebbero al pari del cambiamento climatico.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963