Perché Elon Musk è entrato in Twitter con un lavandino in mano
Elon Musk fa il simpatico con un lavandino in mano, ma ribadisce il concetto: chi non lo vuole a capo di Twitter se ne deve fare una ragione
Al netto di ormai improbabili colpi di scena, entro domani sera Elon Musk comprerà Twitter per 44 miliardi di dollari, la ritirerà dalla borsa di Wall Street e darà inizio alla seconda vita di uno dei social più importanti al mondo. Il miliardario di origini sudafricane è già dentro il quartier generale dell’azienda, dove è entrato ieri sera con un lavandino in mano.
Let that sink in!
Musk, poco dopo essere entrato nell’edificio dove ha sede Twitter, a San Francisco, ha twittato un video in cui si mostra sorridente e con un lavandino in mano. Il testo del tweet è breve ma significativo: “Entering Twitter HQ – let that sink in!“.
Si tratta di un gioco di parole in lingua inglese: “Let that sink in” vuol dire, più o meno, “Abituatevi all’idea” o “Fatevene una ragione“, ma “sink” vuol dire anche lavandino. Musk, quindi, vuole sdrammatizzare e abbassare la tensione, pur confermando che l’affare si farà e chi non ci credeva (o ha remato contro) se ne dovrà fare una ragione.
Per rinforzare ancora il concetto, ma sempre con un po’ di ironia, Musk ha anche cambiato la sua Bio su Twitter: ora si definisce “Chef Twit“, cioè capo Twit.
Che capo sarà Elon Musk in Twitter
I timori dell’opinione pubblica in merito all’acquisto di Twitter da parte di Musk sono principalmente due. Il primo è che Musk sposti a destra la barra politica del social, storicamente vicino ai Democratici e, in generale, alla sinistra americana, con la scusa del “free speach“. Cioè la libertà di parola che, secondo Musk, in passato Twitter non ha dato a molti, compreso l’ex presidente USA Donald Trump.
Per non scontentare nessuno, Musk ha in parte ribadito il concetto in un altro tweet ma addolcendo la pillola: “Una cosa bella di Twitter è come potenzia il giornalismo dal basso, le persone sono in grado di disseminare notizie scavalcando ogni bias dell’establishment“.
Il secondo timore, invece, riguarda l’azienda vera e propria e il futuro dei suoi dipendenti. E’ chiaro che Musk farà una grossa ristrutturazione aziendale in Twitter, ma non è ancora chiaro se e quanti licenziamenti effettuerà. Timore nient’affatto ingiustificato, perché in questo periodo molte big della tecnologia stanno licenziando e la stessa Tesla, altro gioiello di Musk, licenzia da quest’estate.
Il buon Elon ha affermato, almeno secondo il Washington Post, di voler mandare a casa il 75% dei dipendenti del social. Nelle ultime ore, però, Musk ha lanciato diversi segnali distensivi che lasciano pensare ad un approccio molto più morbido: ad esempio, poche ore fa, il futuro padrone di Twitter ha affermato di aver incontrato tante persone fighe (“cool“) nell’azienda.
Non resta che aspettare poche ore, ormai, per sapere come finirà questa vicenda.