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Perché la nuova Tessera Sanitaria è senza chip

Le Tessere Sanitarie in distribuzione a partire dallo scorso 1 giugno possono essere emesse anche in versione senza componente elettronico

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Fonte: Libero Tecnologia

In sostituzione del vecchio tesserino plastificato con il codice fiscale, per tutti i cittadini che hanno diritto alle prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è stata introdotta la Tessera Sanitaria (TS), sostituita nel 2011 dalla rinnovata Tessera Sanitaria-Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS), dotata di un microchip.

Si tratta di una tessera gratuita che ha, di norma, una validità pari a 6 anni o alla durata del permesso di soggiorno (per cittadini stranieri) e che, alla scadenza, viene spedita ai cittadini (assistiti dal SSN) da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF): il documento è fondamentale in caso di ricorso a prestazioni medico-pediatriche (anche visite specialistiche in ospedale o presso una ASL), in caso di acquisto di medicinali in farmacia, di analisi in un laboratorio e per certificare il proprio codice fiscale. Dal 1° giugno, tuttavia, il MEF ha iniziato a distribuire Tessere Sanitarie senza il microchip: scopriamo il perché e cosa cambia.

Tessera Sanitaria senza chip: ecco il perché

Stando a quanto riportato dal MEF all’interno di un comunicato stampa datato 31 maggio 2022, “a partire dal 1 giugno, la Tessera Sanitaria potrà essere emessa nella versione TS-CNS (Carta Nazionale dei Servizi) che comprende il microchip o in alternativa nella versione TS semplice senza il componente elettronico. In entrambi i casi le Tessere di nuova emissione, le emissioni per scadenza e i duplicati continueranno ad avere sul retro del tesserino plastificato la TEAM – Tessera europea di assicurazione di malattia”.

In concerto con il Ministero della salute e con il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, la modifica normativa che prevede la produzione di TS senza microchip è stata poi pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 giugno 2022.

Questa novità è introdotta in ottica della possibile carenza di materiali per la produzione dei microchip, dovuta alla grave crisi internazionale post-pandemica e al conflitto Russia-Ucraina, dal momento che i due paesi sono ricchi di palladio e neon, due materiali fondamentali per le industrie che operano nell’ambito dei semiconduttori. Ad aggravare la situazione si è aggiunta l’intricata situazione tra Cina e Taiwan, con la stessa Cina che ha posto un embargo alla forniture di materie prime a Taiwan, paese tra i principali assemblatori di microchip al mondo.

Tessera Sanitaria senza chip: cosa cambia

La Tessera Sanitaria senza microchip offre tutte le possibilità della versione con microchip, tranne l’accesso ai servizi offerti dalla Carta Nazionale dei Servizi: esteticamente (e nella forma) è identica al posteriore, che costituisce la T.E.A.M. (Tessera Europea Assistenza Malattia) che garantisce l’assistenza sanitaria nell’Unione Europea e in altri paesi come Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera.

Posteriormente continuano a figurare la banda magnetica, dove sono registrate le informazioni anagrafiche dell’assistito, il Codice Fiscale in formato codice a barre, la sigla d’identificazione dello Stato che rilascia la Tessera (IT ISO 3166-1 per l’Italia) e i dati dell’assistito.

Anteriormente, invece, scompare il microchip e i dati, che rimangono gli stessi, vengono leggermente riorganizzati: troviamo Codice Fiscale, nome e cognome dell’assistito, il luogo di nascita, la provincia, la data di nascita, la data di scadenza e tre lettere in formato Braille standard a 6 punti per i non vedenti.

Non buttate la vecchia tessera col chip

Sebbene questa novità interessi tutti i cittadini italiani coinvolti, non è stata fatta alcuna campagna informativa a livello nazionale, affidando la comunicazione a qualche sporadico avviso sui portali dei Comuni e delle agenzie socio-sanitarie locali: adesso, con le prime TS senza microchip, iniziano a moltiplicarsi le segnalazioni di cittadini che chiedono spiegazioni al MEF, visto che nella lettera di accompagnamento non viene spiegato nulla ai cittadini. Occorre quindi fare un po’ di chiarezza.

Se rinnovando la Tessera Sanitaria doveste ricevere una versione con il microchip, non vi cambierà nulla perché continuerete ad avere l’accesso ai servizi della CNS: basterà attivarla sul portale del Sistema Tessera Sanitaria, nella sezione “Modalità di accesso TS-CNS”.

Qualora invece riceviate la nuova Tessera Sanitaria senza la componente Carta Nazionale dei Servizi, è fondamentale non buttare quella vecchia. Il MEF ha infatti fatto sapere che sarà possibile utilizzare, fino al 31 dicembre 2023, la propria TS-CNS anche se già scaduta: il tutto è fatto per permettere ai cittadini di usufruire dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione ai quali si può accedere solo tramite il chip presente sulla TS-CNS.

Sarà necessario aggiornare la componente CNS con il certificato di autenticazione dotato della nuova scadenza (31/12/2023): per farlo, i cittadini coinvolti dovranno sfruttare il software di gestione della CNS e sarà necessario recuperare il codice Pin fornito in occasione della ricezione della TS-CNS ormai scaduta; tutte le istruzioni ai cittadini sono fornite all’interno del portale del Sistema Tessera Sanitaria (www.sistemats.it).

Chiariamo, tuttavia, che solo le funzionalità legate alla componente CNS saranno prorogate, mentre il resto della vecchia TS-CNS sarà considerato “scaduto”: per i dati presenti sull’anteriore e per la T.E.A.M. presente sul retro, farà fede la TS nuova senza microchip.

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