SCIENZA

Il pianeta "prezioso", totalmente ricoperto di diamanti: la rivelazione

Bombardata miliardi di anni fa da asteroidi e rocce vaganti, la superficie di grafite di Mercurio potrebbe essersi sbriciolata in migliaia di diamanti

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Fonte: 123RF

Esistono moltissimi fenomeni spaziali interessanti e apparentemente inspiegabili, per cui però gli scienziati hanno una spiegazione logica e valida. Ci sono talmente tanti mondi e pianeti che hanno caratteristiche molto diverse dalla Terra: alcuni sono lontani decine di migliaia di anni luce, altri sono più vicini. Alcuni sono addirittura nel nostro Sistema Solare, a solo un pianeta di distanza da noi.

Stiamo parlando di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, la cui superficie potrebbe essere coperta da uno strato di diamanti preziosi.

Mercurio e i suoi diamanti

Per molto tempo abbiamo pensato che Mercurio fosse solo un pezzo di roccia incandescente che orbita molto vicino al Sole. In realtà, però, è un mondo complesso, con una storia geologica unica (e possibilmente un sacco di gioielli).

Il minuscolo pianeta è più piccolo di Titano e Ganimede, le due lune rispettivamente di Saturno e Giove. Ha anni solari molto corti (88 giorni terrestri) e giorni molto lunghi (59 giorni terrestri). Le temperature diurne raggiungono gli 800 gradi Fahrenheit – seconde solo a quelle di Venere – mentre quelle notturne arrivano a -290: questo perché Mercurio non ha un’atmosfera.

Geologicamente parlando la sua caratteristica distintiva è l’abbondanza di carbonio, presente sotto forma di grafite: un elemento che, se bombardato da asteroidi e rocce vaganti, potrebbe sbriciolarsi in migliaia di diamanti che secondo gli scienziati oggi riempiono completamente le superficie di Mercurio

La spiegazione degli scienziati

Secondo gli esperti, la spiegazione di questo fenomeno è legata ai primi anni di vita di Mercurio, miliardi di anni fa, che sarebbero stati particolarmente tumultuosi. Le rocce che viaggiando nello spazio hanno colpito la grafite che ricopre gran parte del pianeta potrebbero averla frantumata in frammenti di diamante: sono i risultati di una ricerca presentata nei giorni scorsi alla Lunar and Planetary Science Conference di Huston, negli Stati Uniti.

Circa 4 miliardi di anni fa, durante un periodo di bombardamento spaziale particolarmente violento chiamato Late Heavy Bombardment, Mercurio è stato colpito da asteroidi vaganti il doppio rispetto alla nostra Luna che, come sappiamo, è completamente ricoperta di crateri.

Il giovane Mercurio era coperto da oceani di magma raffreddato e indurito. Ma a differenza di altri pianeti, sopra a tutta quella roccia c’era uno strato di grafite. Kevin Cannon, ricercatore della Colorado School of Mines che ha prodotto questa ricerca,  ha stimato che questo strato di grafite avrebbe potuto essere spesso più di 91 metri, ma la pressione dell’impatto degli asteroidi sarebbe stata sufficiente per trasformarne dal 30 al 60% in  diamanti. Un fenomeno simile potrebbe essere successo sulla luna Cerere (il pianeta nano), ma con conseguenze diverse.

Ci sono altre prove di questa teoria: prima di tutto i frammenti di roccia conosciuti come Almahata Sitta che sono caduti sul deserto del Sudan nel 2008, e che contenevano minuscoli diamanti prodotti dalle collisioni tra asteroidi. E poi le macchie scure a bassa riflettenza che si possono vedere dalle foto scattate dalla missione Messenger della NASA, che ha orbitato intorno a Mercurio tra il 2011 e il 2015. Secondo Laura Lark, ricercatrice dell’Università Brown del Rhode Island, queste macchie sono enormi depositi di grafite.

Ma probabilmente non vedremo presto spedizioni di minatori alla ricerca di diamanti partire per Mercurio: prima di tutto sarebbe un viaggio scomodo con una permanenza ancora più scomoda. E in più si tratta di diamanti impuri, una miscela disordinata di grafite, diamante e altri materiali. Oggi sul pianeta c’è una navicella europea che ha ottenuto un grande successo, anche al contributo italiano.

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