SCIENZA

Perché più usiamo i condizionatori più aumenta il caldo

I condizionatori d'aria sono utili per sopportare il caldo torrido dell'estate, ma al tempo stesso contribuiscono al riscaldamento globale

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Preferiamo la pace oppure il condizionatore acceso? Se lo è chiesto qualche tempo fa l’ormai ex premier Mario Draghi qualche mese fa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, una domanda che ha scatenato il dibattito sui condizionatori d’aria. C’è anche un altro quesito che ci si può porre alla luce di questa estate così torrida, non solo in Italia.

Perché più utilizziamo i condizionatori e più il caldo attanaglia la Terra? I cambiamenti climatici stanno letteralmente stravolgendo il pianeta, ma l’aumento della popolazione mondiale è un altro dato di fatto e non ci si può stupire se l’aria condizionata registra ogni volta un’impennata nei consumi. Il numero complessivo di questi dispositivi fa davvero impressione.

Nel 2020 i condizionatori sono diventati più di due miliardi, a fronte di una popolazione che sfiora gli 8 miliardi (7,7 per la precisione). Proprio nell’anno del lockdown è stata accertata un’altra statistica, vale a dire il raddoppio del totale stesso nel corso degli ultimi due decenni. Il boom non è destino a interrompersi e le previsioni più attendibili sono quelle dell’IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia. In base a quanto calcolato dall’organizzazione internazionale, i climatizzatori per fronteggiare il caldo dovrebbe essere quasi 6 miliardi nel 2050, dunque il triplo rispetto ai giorni che stiamo vivendo.

Emissioni di gas serra

Si tratta di uno strumento utile e che indubbiamente rinfresca gli ambienti, consentendo di tollerare l’afa e il clima torrido, ma al tempo stesso ci si dimentica troppo spesso che è anche una fonte di inquinamento. Persino un semplice messaggio di posta elettronica può avere un impatto sull’ambiente, dunque i condizionatori sono una minaccia ancor più seria. Secondo alcune stime, questi dispositivi immettono nell’atmosfera terrestre il 4% dei gas serra, proprio i principali responsabili del riscaldamento globale. Da una parte c’è il fresco sempre più richiesto, dall’altra il caldo crescente del pianeta. Le responsabilità stesse, comunque, vanno ricercate in determinati paesi, escludendone altri.

Differenze tra nazioni

Ad esempio, la quasi totalità degli Stati Uniti vanta il 90% di residenti con un condizionatore in casa, mentre in India si scende addirittura al 10% e nella nazione asiatica il clima non è meno mite. Non vanno sottovalutate nemmeno le nazioni in via di sviluppo che stanno emergendo dal punto di vista economico e che, con redditi maggiori, potranno avere accesso a beni un tempo impensabili come appunto i condizionatori. Utilizzare in maniera corretta l’aria condizionata è comunque possibile, basta seguire una serie di accorgimenti che possono sembrare scontati ma che in realtà fanno la differenza.

Uno dei suggerimenti principali consiste nell’utilizzare i condizionatori soltanto in determinati periodi della giornata, cioè quando fa davvero caldo. La necessità deve essere dunque reale e non uno “sfizio”. La chiusura di porte e finestre garantisce la fruizione dell’aria fredda soltanto in casa (magari con le tapparelle abbassate), evitando che si disperdano nell’atmosfera inutili inquinanti. La funzione “deumidificatore” dell’apparecchio apporta ulteriori vantaggi: il calore viene sopportato meglio e non si raffredda eccessivamente la stanza, meglio ancora se l’umidità è compresa tra il 40 e il 60%. Infine, andrebbero evitate altre fonti di calore come forni e aspirapolvere in determinati momenti della giornata per non rendere necessario un uso esagerato del condizionatore.

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