Polo Nord, fulmini triplicati nel 2021: la causa è il cambiamento climatico
Il Polo Nord è sempre più "preda" dei fulmini: nel 2021 è stato registrato il maggior numero assoluto di questo fenomeno meteorologico
Ormai è ufficiale: la Natura ha un vero e proprio colpo di fulmine per il Polo Nord. L’Artide esercita un fascino irresistibile su tanti esploratori che però non sono da soli. Come è stato accertato da uno studio pubblicato dallo US National Lightning Detection Network di Vaisala, nel 2021 i fulmini che hanno raggiunto e colpito la regione artica sono addirittura triplicati rispetto a dodici mesi prima. Cosa sta accadendo in questa parte così misteriosa e impervia del mondo? Volendo essere ancora più precisi, le scariche elettriche rilevate in misura così alta sono quelle a nord dell’85° parallelo. I responsabili della ricerca sono tra i principali esperti mondiali del fenomeno meteorologico.
In effetti, il Network americano analizza dal lontano 1983 i fulmini che imperversano negli Stati Uniti, mentre dal 2009 ha iniziato a farlo in tutto il mondo. Il 2021 ha fatto registrare il curioso aumento. Al Polo Nord c’è stato il doppio delle rilevazioni rispetto ai nove anni precedenti. Si è trattato di un cambiamento progressivo e continuo. In particolare, nel 2019 le fulminazioni artiche sono state 100, diventando quasi 200 un anno dopo e 634 nei dodici mesi che si sono appena conclusi. Lo scorso anno i fulmini totali in tutto il mondo hanno sfiorato quota 2 milioni, un record dal 2012 ad oggi.
Un episodio singolare in altitudine
Nel caso del Polo Nord, significa che il clima sta cambiando e lo sta facendo in maniera evidente. Un episodio singolare, ad esempio, è stato quello dello scorso mese di agosto, quando c’è stata pioggia e non neve ad oltre 3mila metri di altitudine in Groenlandia. Le cifre sono eloquenti e fanno intuire come il nostro pianeta stia vivendo un momento insolito, tra l’altro i 634 fulmini dello scorso anno non si sono nemmeno avvicinati a un altro primato. Nel corso del 2019, infatti, una scarica elettrica è stata registrata ad appena 52 chilometri dal Polo Nord geografico, una distanza che non è stata ancora “migliorata”.
I fulmini paese per paese
Si tratta del fulmine che più si è avvicinato al Circolo Polare Artico, ora bisognerà capire se il 2022 riserverà qualche sorpresa in questo senso. Come già sottolineato, lo studio ha focalizzato l’attenzione anche su altri fulmini. I dati emersi sono stati curiosi, come quello che racconta del Brasile come il paese con il maggior numero in assoluto di fulminazioni a livello mondiale. Il popolo carioca ha dovuto fare i conti con 225 milioni di episodi. Il “podio” poco invidiabile è stato completato dagli Stati Uniti (194 milioni) e dal Congo (180 milioni). C’è poi Singapore con il suo primato in fatto di densità (163 fulmini per chilometro quadrato). E l’Italia?
Il Belpaese ha conquistato un record di non poco conto, visto che figura tra le principali nazioni europee sempre per media di fulmini ogni chilometro quadrato. Tornando a parlare del Polo Nord, l’allarme è evidente, si parla spesso dello scioglimento dei ghiacci e la maggiore presenza di acqua rispetto alla neve non fa presagire nulla di buono, come anche l’incredibile buco apparso di recente. Contro i fulmini, in realtà, si può fare ben poco: come amava ripetere il patriota americano Thomas Wentworth Higginson, sono talmente veloci che nessun avvenimento umano può sembrare altro che lento.