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SCIENZA

Li chiamano i fulmini "posseduti" del cielo, esiste un posto dove non si fermano mai

Per via del Relámpago del Catatumbo questa area del mondo sembra essere funestata da fulmini ad altissimo voltaggio, ma c'è una spiegazione

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Fulmini in caduta Fonte foto: 123RF

Potrebbe quasi sembrare la trama di uno strano film a metà fra l’horror e il fantascientifico, invece è pura realtà: esiste un posto nel mondo dove i fulmini non si fermano mai (o quasi), ed è la foce del Catacumbo. Ebbene sì: proprio nel punto in cui questo fiume dell’America Meridionale si immette nel lago di Maracaibo in Venezuela si scatena un fenomeno atmosferico localizzato, davvero impressionante.

Non c’è però alcun legame con forze magiche o soprannaturali, anzi. Il fenomeno è spiegabile, nonostante per moltissimo tempo le sue cause siano rimaste ignote, cosa che ha esercitato un notevole fascino sull’umanità e che ha portato moltissime persone a definire l’area come maledetta.

Il Relámpago del Catatumbo

Localmente il fenomeno viene chiamato Relámpago del Catatumbo e, come abbiamo già detto, si sviluppa nel punto dove il fiume Catacumbo entra nel lago Maracaibo. O meglio, nei punti: l’area è infatti contraddistinta da una serie di paludi particolarmente calde e umide. Osservando il cielo in questa zona è possibile notare una serie ininterrotta di lampi e fulmini accecanti che si “toccano” fra loro.

Sì, perché quelli che sembrano formarsi sono dei veri e propri filamenti ad altissimo voltaggio che vanno da nuvola e nuvola (generalmente a più di 5 km di altitudine) e che possono formare uno o più archi di tensione. Il fenomeno inizia subito dopo il tramonto e dopo essere apparso per secoli sembrava essersi interrotto nel 2010, quando da gennaio ad aprile non si avvistò alcun fulmine. Nel mese di maggio, però, è tornato in maniera regolare.

Va precisato che in realtà il Relámpago non è quotidiano: è stato stimato che si verifichi dalle 140 alla 160 notti all’anno. Quando i fulmini cominciano a rigare il cielo il Relámpago va avanti per circa 10 ore, con la formazione di almeno 280 archi all’ora.

Cosa scatena il fenomeno alla Foce del Catatumbo?

Come abbiamo detto, per secoli le cause del Relámpago sono rimaste misteriose. Nonostante il forte interesse, la tempesta elettrica rimaneva inspiegabile o (più verosimilmente) era considerata di scarso interesse da parte degli studiosi. Alla fine degli anni Novanta, invece, gli studi sono aumentati esponenzialmente, con tanto di rilevazioni atmosferiche e ambientali.

Dal 1998 in poi sono state anche organizzate delle spedizioni finalizzate all’acquisizione di dati e, successivamente, sono state condotte delle simulazioni con modelli numerici ed analitici. Uno degli studi più esplicativi è il Reporte Final de la Expedicion Catacumbo condotto del Centro di modellistica scientifica (CMC). Gli scienziati del CMC hanno stabilito che a innescare il Relámpago è la combinazione tra la conformazione geografica del lago e il metano derivante dalla decomposizione del materiale organico nel delta del Catatumbo.

La spiegazione del Relámpago

Il lago Maracaibo è circondato dalle Ande e dalla Sierra de Perijá. Questa particolare collocazione geografica crea una sorta di “imbuto” che incamera i venti caldi che provengono dal Mar dei Caraibi. Una volta incamerati i venti caldi incontrano l’aria fredda tipica delle alte quote e già qui si innesca il fenomeno, perché l’incontro fra venti caldi e aria fredda genera nubi convettive dense di elettricità.

Poi, entra in gioco il metano: quando questo gas sale verso l’alto, alimenta il meccanismo di attivazione delle scariche elettriche. Le scariche, a loro volta, attraversano il metano e altri gas ionizzati e creano delle lunghe frequenze. Il Relámpago però non è soltanto un fenomeno suggestivo: i frequenti e potenti lampi di quest’area sono infatti considerati come il più grande singolo generatore di ozono troposferico al mondo.

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