SCIENZA

Della polvere lunare "appiccicosa" è arrivata sulla Terra: ecco cosa hanno rivelato gli scienziati

Una polvere lunare "appiccicosa", chiamata regolite, potrebbe diventare un problema per gli astronauti in esplorazione sul satellite della Terra

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Sulla superficie del satellite della Terra esiste un elemento molto fastidioso per le missioni spaziali esplorative.

Quella in questione è una polvere lunare “appiccicosa” in grado di causare danni alle tute e alle attrezzature degli astronauti: capire come gestirla è molto importante per il futuro della ricerca dell’uomo nello Spazio.

La regolite, una polvere lunare “appiccicosa”

Immaginando l’ambiente della Luna si pensa a un paesaggio inospitale e roccioso. In realtà, la sua superficie è ricoperta da un sottile strato di ghiaia, ciottoli e polvere finissima noto come “regolite lunare“. Durante le missioni Apollo, gli astronauti scoprirono presto che questi detriti non rappresentavano solo una curiosità geologica: si trattava di un materiale incredibilmente fastidioso e impegnativo da gestire. Caricata elettromagneticamente a causa del costante bombardamento di particelle solari e cosmiche, la regolite si attacca a tutto: guanti, stivali, veicoli e attrezzature meccaniche degli esploratori dello Spazio.

Con le future missioni Artemis, che mirano a stabilire insediamenti di lunga durata sulla superficie lunare, il problema della polvere “appiccicosa” è tornato sotto i riflettori. Quali ostacoli pone questo elemento agli equipaggi e alle attrezzature? E come affrontarli?

Per rispondere a queste domande, la NASA ha sviluppato uno strumento scientifico innovativo chiamato RAC-1 (Regolith Adherence Characterization). Si tratta di uno dei dieci payload selezionati nell’ambito dell’iniziativa CLPS (Commercial Lunar Payload Services) dell’agenzia spaziale americana. Questo strumento sarà trasportato sulla superficie lunare dal lander Blue Ghost 1, realizzato da Firefly Aerospace.

Il RAC-1, progettato da Aegis Aerospace a Webster, avrà il compito di esporre 15 materiali differenti all’ambiente lunare. Tra questi materiali ci sono tessuti, rivestimenti per vernici, sistemi ottici, sensori e celle solari. L’obiettivo è scoprire quanto tenacemente la polvere lunare si attacca a ciascuno di essi.

Durante le fasi di atterraggio e le successive operazioni del lander, il dispositivo misurerà i tassi di accumulo della polvere. I dati raccolti saranno fondamentali per identificare i materiali più resistenti e quelli in grado di respingere o eliminare meglio la polvere. I risultati dell’esperimento aiuteranno la NASA e i suoi partner industriali a testare e migliorare tute spaziali, habitat e attrezzature in vista delle missioni di lunga durata sulla Luna.

Cosa sappiamo sul progetto RAC

La regolite lunare rappresenta una sfida per le spedizioni di lunga durata sulla superficie lunare: l’ha spiegato Dennis Harris, responsabile del payload RAC per il programma CLPS presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, Alabama. La polvere, ha sottolineato Harris, s’infiltra negli ingranaggi, si attacca alle tute spaziali e può compromettere le proprietà ottiche di strumenti e dispositivi.

Grazie al RAC, sarà possibile determinare i materiali più adatti per costruire hardware più robusti e durevoli, minimizzando i problemi operativi e massimizzando la sicurezza e l’efficienza delle future missioni lunari.

Il progetto RAC fa parte di un modello più ampio che la NASA sta adottando con l’iniziativa CLPS. Questo programma punta a stimolare la crescita del settore commerciale legato alle missioni lunari, investendo in servizi di consegna sulla Luna forniti da aziende private. La NASA si propone come cliente principale, ma non esclusivo, per queste missioni, aprendo la strada a un ecosistema di collaborazione fra pubblico e privato.

Nel caso del lander Blue Ghost 1, il Marshall Space Flight Center gestisce lo sviluppo di sette dei dieci payload che saranno trasportati sulla superficie lunare. Un approccio del genere mira a creare una solida base tecnologica e commerciale per l’esplorazione lunare di lungo termine, con l’ambizione di supportare non solo le missioni Artemis ma anche iniziative di altre entità governative e private.

La polvere lunare “appiccicosa” potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, invece rappresenta una minaccia concreta per chi sogna di colonizzare il satellite della Terra. Con strumenti come RAC-1, la NASA sta cercando soluzioni tecniche e, al tempo stesso, provando ad aprire la strada a una nuova era di esplorazione spaziale, più sicura e sostenibile.

Se il futuro dell’umanità include una presenza stabile sulla Luna, comprendere e gestire le insidie della regolite lunare è un passo fondamentale verso la conquista dello Spazio.

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