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Il granello di polvere lunare battuto all'asta: il prezzo è da capogiro

Per un "semplice" pizzico di polvere lunare un anonimo acquirente è stato disposto a spendere una cifra esagerata ma che è in linea col cimelio

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Battuta all'asta la polvere lunare Fonte foto: 123RF

Quanto può valere un pizzico di polvere? Apparentemente nulla, soprattutto se è quella che si trova ogni giorno in casa durante le pulizie e che viene “maledetta” per via dello sporco ostinato. C’è però anche un altro tipo di polvere, quella lunare. Un anonimo acquirente si è assicurato qualche granello di questo cimelio così ambito a un prezzo che non è per tutte le tasche.

Sul nostro satellite si è fatto praticamente di tutto, sono state persino disputate delle Olimpiadi. È inevitabile che quello che provenga da lì abbia un valore enorme, come ben testimoniato dai 500mila dollari spesi all’asta dal misterioso neoproprietario che potrà ammirare ogni giorno un pezzo di storia.

Spesso la NASA ha voluto evitare aste del genere sottolineando come i campioni provenienti dalla Luna fossero di esclusiva proprietà del governo americano. Le eccezioni alla regola, però, stanno diventando sempre più numerose e il mezzo milione di dollari appena menzionato è un esempio perfetto di quello che sta accadendo. L’asta in questione non è altro che il risultato di una serie infinita di eventi, una lunghissima vicenda che ha coinvolto gli astronauti del programma Apollo, la stessa NASA ovviamente e un giudice dopo l’altro. Le cause in tribunale sulla polvere lunare sono state infatti numerose e tanti scienziati si sono espressi in modo ambivalente sull’opportunità della vendita.

Carica elettrostatica

Il prezioso reperto a cui si sta facendo riferimento è arrivato sulla Terra per una ragione specifica. Si tratta di una polvere che riesce ad aderire a qualsiasi cosa, non a caso gli astronauti hanno utilizzato l’aggettivo “appiccicosa” per definirla in modo più specifico. Si sta parlando a tutti gli effetti di regolite che sulla Luna ha una carica elettrostatica elevata, al punto da rimanere attaccata a qualsiasi attrezzo degli astronauti, in primis tute e stivali. Presto si potrà forse installare una rete internet anche sul nostro satellite, se ci fosse stata cinquant’anni fa il web sarebbe stato dominato proprio dalla notizia di questo materiale così particolare.

La conservazione della polvere

La polvere lunare è formata da alcuni granelli frastagliati e abrasivi, tanto è vero che le missioni Apollo hanno riscontrato un problema dopo l’altro da questo punto di vista. Le tute si sono logorate in fretta e i lander si sono intasati in maniera pericolosa. Per capire quanto il materiale sia appiccicoso, si può ricordare come i primi campioni raccolti da Neil Armstrong siano finiti in un sacchetto, sia all’interno che all’esterno. Per una migliore conservazione, poi, si è puntato su una borsa con chiusura lampo, proprio il contenitore da cui alcuni granelli sono stati estratti per la vendita all’asta.

I superstiti delle missioni Apollo hanno guardato con un pizzico di nostalgia al maxi-acquisto, ricordando i momenti in cui la polvere lunare fu prelevata dal satellite per essere portata nel nostro pianeta. C’è chi ha parlato di una sorta di “macchina del tempo” per sottolineare come si sia tornati indietro con gli anni, fortunatamente per loro non tutta la polvere è stata battuta all’asta e ne esistono ancora buone quantità. Con le future missioni in programma nei prossimi anni, inoltre, sarà possibile farne una buona scorta.

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