Nei raggi del sole hanno trovato qualcosa di mai visto, vicinissimo alla Terra
Recenti studi e ricerche stanno rivelando dei corpi celesti che si trovano molto più vicini alla Terra di quanto si creda. A nasconderli, finora, è stata l'abbagliante luce solare
Il nostro cielo è ricco di misteri e strani fenomeni, che vengono analizzati giorno dopo giorni da team di scienziati ed esperti. L’ultima scoperta, però, “accusa” il nostro sole: l’astro, infatti, avrebbe reso impossibile individuare qualcosa di molto, molto vicino alla Terra.
Di cosa si tratta? Di una serie di asteroidi. No, nel caso ve lo steste chiedendo non c’è un reale pericolo per un pianeta, ma di sicuro la loro presenza ha un grande significato, che gli scienziati devono necessariamente esplorare.
La scoperta degli asteroidi tra i raggi del sole
Ma facciamo un passo indietro: come hanno fatto gli scienziati a rilevare questi asteroidi vicini alla Terra? In sostanza una squadra della Carnegie Institution for Science di Washington, guidata dallo scienziato e astronomo Scott Sheppard, stava conducendo una studio sui NEO, ovvero i Near Earth Objects, oggetti volanti vicino alla Terra.
Generalmente, le indagini sui NEO si effettuano durante le ore notturne e individuano principalmente degli oggetti che si trovano appena fuori all’orbita terrestre. Tuttavia, l’osservazione in notturna, stando a Sheppard, crea dei veri e propri “punti ciechi”, perché la luce solare che si rifrange all’interno dell’orbita terrestre può occultare una serie di oggetti. Cambiando il modello di osservazione e avviando nuove indagini telescopiche, Sheppard e il suo team hanno trovato molti asteroidi che orbitano proprio intorno al nostro pianeta.
L’importanza di tracciare gli asteroidi
Una volta rilevati questi particolari asteroidi, gli scienziati hanno iniziato a lavorare nelle ore del crepuscolo (e in quelle immediatamente precedenti) con strumenti in grado di eludere o limitare la luce solare, fornendo comunque un’ottima visione del cielo. In particolare, è stata usata la Dark Energy Cam, che permette di ottenere immagini sensibili grazie agli infrarossi e a uno dei più ampi campi visivi mai ottenuti prima usando una fotocamera.
Attualmente, grazie a queste manovre, sono stati individuati diversi asteroidi, che sono stati successivamente tracciati e classificati in base alle loro orbite. Si è concluso che tutti i loro movimenti derivano da fattori come la rotazione, le dimensioni, l’albedo (la rifrazione della luce solare sulla loro superficie) e la distanza dal Sole. Tutte queste informazioni suggeriscono che gli asteroidi siano rimasti stabili nel tempo. E proprio da qui partono nuovi interrogativi.
Bisogna avere paura degli asteroidi?
Sì, perché adesso gli scienziati si chiedono: come hanno fatto corpi celesti così diversi tra loro a restare stabili e fermi per tanto tempo, non facendosi individuare? E quanti sono i NEO che non possiamo ancora vedere? Come dicevamo all’inizio non c’è un reale pericolo per il pianeta e no, non occorre avere paura, ma è inevitabile chiederci quante altre cose ci siano sfuggite nel corso degli anni.
Il tram di Sheppard, per altro, ha precisato che più gli asteroidi sono piccoli, più individuarli diventa quasi impossibile. La buona notizia, invece, è che i cosiddetti “killer di pianeti” (asteroidi da oltre 1 km o più di diametro) sono già stati tutti individuati, perché non si sarebbero mai potuti avvicinare al sole, dato che tendono a essere attratti dagli altri corpi celesti e dalla gravità.