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Come in Armageddon, stanno studiando come deviare gli asteroidi dalla Terra

Il nuovo piano per individuare e dirottare gli asteroidi nasce da THOR, un software che può trasformare ogni telescopio in un "cacciatore" di corpi celesti

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Il piano no-profit contro gli asteroidi pericolosi Fonte foto: 123RF - murkaya

La Fondazione B612 è un ente no-profit nato agli inizi del millennio con l’obiettivo di difendere la Terra dagli asteroidi potenzialmente pericolosi. L’idea di realizzare un sistema capace di individuare gli asteroidi e deviarne la rotta non è nuova, almeno adesso. Allora in parte lo era, e così un astronomo e un ex astronauta NASA decisero di dar vita a una Fondazione no-profit che si occupasse seriamente della faccenda, con lo scopo ultimo di “alterare significativamente l’orbita di un asteroide in maniera controllata”.

Quanti asteroidi ci sono?

La Fondazione B612 prende il nome dall’asteroide immaginario su cui nacque il fanciullo protagonista de “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Nata in seguito a un’importante convention sugli effetti degli impatti di asteroidi avvenuti in passato sulla Terra che si svolse nel marzo del 2001 al Johnson Space Center della NASA.

La questione del monitoraggio degli asteroidi non è nuova: il Minor Planet Center di Boston è stato fondato nel 1947 proprio allo scopo di osservare e raccogliere dati su asteroidi e comete. Tutto ha subito una certa accelerazione quando, nel 2005, il Congresso degli Stati Uniti, diede alla NASA il difficile compito di trovare almeno il 90% degli asteroidi dalle dimensioni più grandi di 140 metri. Oggi, dopo quasi vent’anni di osservazioni caratterizzati da una rapida evoluzione, la NASA ne ha individuati appena il 40%.

Nel Sistema Solare sono stati scoperti più di 1,2 milioni di asteroidi, di cui almeno 9.000 appartengono alla categoria dei Near-Earth e circa 3.800 comete dello stesso tipo. La Terra viene colpita da oggetti simili almeno una volta l’anno, ma si tratta quasi sempre di corpi di dimensioni molto ridotte, che spesso cadono nell’oceano o che si disintegrano entrando nell’atmosfera.

Le agenzie spaziali come NASA ed ESA hanno nel corso degli anni sviluppato progetti e tecnologie votati all’individuazione delle orbite degli asteroidi al fine di evitarne il potenziale impatto con la Terra. B216 è la prima Fondazione privata, no-profit, che è riuscita a sviluppare uno strumento utile in tal senso. THOR, l’algoritmo sviluppato dal programma Asteroid Institute della Fondazione californiana, è un software rivoluzionario capace di trasformare praticamente ogni telescopio in un “cacciatore di asteroidi”.

Come deviare gli asteroidi dalla Terra

L’Asteroid Institute della Fondazione B612 ha sviluppato un algoritmo capace di tracciare le orbite degli asteroidi che è diverso da tutti gli altri e che ha già individuato 104 asteroidi, recentemente inseriti nella lista degli oggetti riconosciuti dal Minor Planet Center.

THOR è un sistema rivoluzionario perché risolve uno dei problemi che da sempre accompagna l’intenzione di tracciare i corpi celesti potenzialmente pericolosi per la Terra. Il nuovo algoritmo riesce a confrontare immagini di porzioni qualunque di cielo e individuare quelle in cui vi sono punti di luce che si muovono in maniera compatibile con l’orbita di un asteroide.

In pratica, il nuovo software può analizzare le milioni di immagini di cielo catturate dai telescopi di tutto il mondo e metterle a confronto, individuando pattern e schemi di movimento che altrimenti sarebbero stati impossibili da intercettare. “L’aspetto magico di THOR è che si rende conto dell’esistenza di tutti quegli asteroidi”, spiega Lu, “e capisce che questo in una certa immagine, e poi quell’altro nella foto di quattro notti dopo, e quest’altro di sette giorni dopo sono lo stesso oggetto, e che può essere computato come la traiettoria di un vero asteroide“.

Ciò permetterà ad astronomi e appassionati di osservare e monitorare asteroidi e comete senza tracklet, cioè senza la necessità di eseguire osservazioni in serie durante la stessa notte, ma andando ad attingere dallo sterminato archivio di osservazioni già esistenti e usando in maniera nuova i dati.

“B612 è stata fondata con l’obiettivo di proteggere il pianeta da eventuali impatti di asteroidi” spiega Danica Remy, il presidente, “il nostro obiettivo principale è quello di sviluppare strumenti e tecnologie che ci consentano di individuare, mappare e deviare gli asteroidi”. La Fondazione quindi non si fermerà al monitoraggio degli asteroidi: la NASA e l’agenzia spaziale cinese hanno già avviato i loro progetti per dirottare gli asteroidi, e la Fondazione no-profit ha già raccolto oltre 2 milioni di dollari per la sua campagna: “Gli asteroidi colpiscono la Terra, sappiamo che a un certo punto succederà” afferma Lu “donare soldi a questo progetto significa letteralmente cambiare il mondo”.