Cosa sappiamo della minuscola casa con affreschi erotici emersa a Pompei
Strano ritrovamento a Pompei: durante gli scavi emergono degli affreschi a tema erotico in una piccola casa, testimonianza di cambiamenti urbanistici
Straordinario ritrovamento a Pompei, e anche assai bizzarro: si tratta di un’abitazione di piccolissime dimensioni.
A renderla unica, però, non sono solo le sue misure, bensì gli affreschi a tema erotico che l’adornano. Ecco il resoconto dagli scavi.
L’ultima scoperta fatta a Pompei
Uno dei ritrovamenti più intriganti e recenti negli scavi di Pompei è una piccola abitazione scoperta nell’Insula dei Casti Amanti, un quartiere centrale dell’antica città romana. Questa dimora rappresenta un esempio di “tiny house” ante litteram, caratterizzata da una struttura ridotta ma da decorazioni di altissima qualità, che non lasciano dubbi sulla raffinatezza dei gusti degli antichi abitanti di Pompei.
A differenza delle classiche case romane, qui non troviamo il tradizionale atrio centrale con la vasca per la raccolta dell’acqua, elemento tipico delle abitazioni più ricche. Questo particolare fa supporre che, al momento dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la società pompeiana stesse attraversando trasformazioni significative, riflesse proprio nella scelta degli spazi abitativi.
L’assenza dell’atrio, pur essendo un tratto insolito, non ha privato la piccola casa di elementi lussuosi. Anzi, è proprio la qualità delle decorazioni parietali, in uno stile ricco e dettagliato, a suggerire come le case di dimensioni ridotte potessero avere finiture elaborate. In particolare, un affresco ben conservato che raffigura Fedra e Ippolito ha dato alla dimora il nome provvisorio di Casa di Fedra.
La scena rappresenta un’immagine di Fedra accanto a quella di una Ninfa e di un satiro colti durante un symplegma, cioè un amplesso: con i suoi colori e dettagli ben visibili, la pittura attesta la grande perizia degli artisti dell’epoca e la scelta di rappresentare temi mitologici e simboli di grande fascino anche all’interno delle case più piccole.
Dentro la dimora si trova, inoltre, un larario decorato, ossia un piccolo altare domestico, con dipinti raffinati di animali e motivi vegetali su uno sfondo bianco. L’elemento in questione è riccamente dettagliato ed esprime l’importanza dei culti familiari e del culto degli antenati. Gli oggetti ritrovati nel larario, tra cui una lucerna e un bruciaprofumi con tracce di essenze utilizzate, suggeriscono che, poco prima della catastrofe, la famiglia vi avesse compiuto un ultimo rito. Questo elemento, apparentemente secondario, apre uno squarcio suggestivo sulla vita privata degli antichi pompeiani e sui rituali che scandivano la loro quotidianità.
Nella casa c’è, poi, un cortile dotato di una grande vasca rossa, circondata da un sistema di canalette per la raccolta dell’acqua piovana: era notevole l’importanza data alla funzionalità degli spazi anche nelle abitazioni più piccole.
Un sistema per osservare da vicino i ritrovamenti
Il contesto in cui sorge la Casa di Fedra, l’Insula dei Casti Amanti, è al centro di un complesso progetto archeologico che ha permesso la scoperta di vari ambienti abitativi, botteghe e laboratori, ma anche la conservazione di decorazioni parietali di grande interesse.
Grazie a un sistema di passerelle sopraelevate, i visitatori possono osservare da vicino le nuove scoperte archeologiche, le quali fanno parte di un circuito di “archeologia pubblica” che punta a rendere accessibile a tutti il patrimonio individuato. I lavori di restauro e gli scavi in corso stanno restituendo una visione sempre più precisa dell’urbanistica e della vita quotidiana nella Pompei del I secolo d.C.
La piccola abitazione senza atrio recentemente scoperta rappresenta un’eccezione: mentre i grandi ingressi delle case aristocratiche erano essenziali per esporre i trofei e i simboli della famiglia, come se la casa stessa fosse un estensione della dignità familiare, le abitazioni più piccole e senza atrio (come la Casa di Fedra) indicano, forse, un’evoluzione nella società romana, con la progressiva diminuzione dell’importanza degli spazi di rappresentanza.
Lo studio di questa minuscola casa pompeiana racconta di una città ancora in evoluzione, in cui cambiavano le esigenze degli abitanti. Anche in ambienti più contenuti, insomma, si cercava di vivere circondati da simboli di bellezza, sintesi di praticità e lusso. In tal senso, l’abitazione rappresenta un importante capitolo nello studio dei mutamenti sociali e architettonici del mondo romano.