SCIENZA

Ritrovato in Italia un serpente: lo credevano estinto

Un rarissimo boa delle sabbie è stato individuato in Italia, per la precisione in Sicilia, anche se lo si riteneva estinto per sempre

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Ormai ci dovrebbe essere la massima prudenza nell’utilizzare l’aggettivo “estinto” in relazione a un qualsiasi animale. Sta capitando spesso. di recente. che alcune specie considerate sparite per sempre, siano “magicamente” riapparse sul nostro pianeta. Di sicuro è un dato incoraggiante, persino quando l’esemplare in questione non suscita tante simpatie come può esserlo un serpente.

È proprio un rettile di questo tipo che ha lasciato a bocca aperta gli zoologi del nostro paese. Un boa delle sabbie, tra i più rari in assoluto, è stato individuato in Sicilia, facendo crollare quelle che erano le certezze sul suo conto fino a non molto tempo fa. La notizia ha destato grande sensazione, ma cosa è successo di preciso nell’isola?

Gli esemplari di boa delle sabbie in Sicilia

La scoperta è avvenuta per puro caso, con alcuni passanti che si sono imbattuti in quello che sembrava un serpente come un altro. In realtà era proprio un boa delle sabbie, finora localizzato soltanto nella zona di Licata (in provincia di Agrigento) e che invece si trova anche in altri areali. Gli zoologi che si sono occupati del caso fanno capo al Museo di Storia Naturale di Comiso (Ragusa) e hanno preso spunto da un articolo scientifico che è apparso di recente e che parla del rettile in questione. Da qualche tempo c’è la certezza che sei boa di questo tipo siano presenti in Sicilia, tre dei quali però sono purtroppo morti.

I superstiti invece sono stati analizzati nel dettaglio per approfondire meglio la specie. La notizia del ritrovamento non ha riguardato solamente l’Italia, ha superato anche i nostri confini. D’altronde il boa delle sabbie si trova anche nella penisola balcanica e in alcune aree della Grecia. Ne esistono, poi, degli esemplari ancora più rari, come quelli mediorientali e nordafricani. Per quel che riguarda la nostra nazione, al contrario, l’estinzione era data per certa a partire da un periodo lontanissimo dai giorni nostri. Si sta parlando della cosiddetta Età Terziaria.

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Le abitudini del boa delle sabbie

Con il termine “età Terziaria” si identifica il Cenozoico, un periodo temporale compreso tra i 65 e i 2 milioni di anni fa. Ecco perché il boa delle sabbie non era mai stato catalogato ufficialmente in Italia. Non hanno aiutato nemmeno le abitudini del serpente per venire a capo della questione. Nonostante la presenza del boa in territorio siciliano da diversi secoli, il fatto che appaia più di frequente in orario notturno lo ha reso praticamente “invisibile”. Come se non bastasse, è un rettile che rimane sotto la sabbia (da qui il suo nome) per un numero indefinito di ore.

Tra gli altri dettagli che permettono di identificare con certezza il boa delle sabbie ci sono i suoi occhi molto piccoli e il colore della pelle che va dal bianco al giallo chiaro. L’estinzione è diventata un dato di fatto non solo alla luce dei cambiamenti climatici, ma anche di una leggenda metropolitana che non ha alcun fondamento. Secondo quanto tramandato nel corso dei secoli, questo serpente riuscirebbe a rendere velenoso qualsiasi corso d’acqua, ragione per cui i nostri antenati hanno finito per eliminarlo completamente dalla faccia della Terra.

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