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Nuova specie di mollusco scoperta da due fratelli italiani, mai vista prima

Il Mar Mediterraneo riserva sorprese e con la scoperta della nuova specie di mollusco, chiamata Steromphala federicii, si torna a sperare per la biodiversità marina

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Scoperta una nuova specie di mollusco Fonte foto: 123RF

Una nuova specie di mollusco scoperta nelle profondità del Canale di Sicilia ha sorpreso la comunità scientifica. Si tratta di un esemplare mai documentato prima, che porta il nome di Steromphala federicii. La sua scoperta è frutto del lavoro appassionato di due fratelli italiani, Andrea e Marco Spinelli, rispettivamente biologo marino e documentarista scientifico, uniti dalla passione per il mare e la divulgazione. In un Mediterraneo spesso considerato ampiamente esplorato, questa scoperta scientifica nel mare ricorda quanto ancora ci sia da imparare sugli ecosistemi marini e la loro biodiversità.

Un mollusco gasteropode mai descritto prima

Il protagonista di questa storia è un piccolissimo mollusco gasteropode, una minuscola lumaca di mare grande solo pochi millimetri. La nuova specie è stata scoperta durante la Missione Skerki, un progetto scientifico sostenuto dalla Fondazione dell’Oceanografico di Valencia. I ricercatori hanno identificato l’organismo su una montagna sottomarina del Banco Skerki, un raro angolo ancora incontaminato del nostro Mar Mediterraneo. Il nome scelto, Steromphala federicii, è un omaggio al padre dei fratelli Spinelli, Federico, che ha trasmesso loro l’amore per il mare fin da piccoli.

Il Canale di Sicilia: un laboratorio naturale inesplorato

Il luogo del ritrovamento, il Banco Skerki, è una catena montuosa sottomarina situata a circa 70 miglia dalla Sicilia e 65 dalla Tunisia. Questo habitat, sorvegliato soltanto dalle correnti, offre rifugio a numerose specie marine rare o sconosciute.

Si tratta di una sorta di paradiso sommerso dove i ricercatori hanno trovato una colonia composta da una centinaia di esemplari della nuova specie, sia adulti che giovani, segno che l’animale si riproduce localmente. Un fatto eccezionale, considerando che l’ultima specie di mollusco del genere Steromphala era stata descritta nel lontano 1853.

Biodiversità marina e ricerca: una corsa contro il tempo

Scoperte come questa dimostrano quanto sia urgente proteggere la biodiversità marina del Mediterraneo. Oggi meno del 7% dei mari mondiali è protetto in modo integrale, e molte specie marine rischiano l’estinzione a causa dell’impatto umano: inquinamento, pesca intensiva, cambiamenti climatici.

La scoperta di una nuova specie marina nel Mediterraneo è un evento raro e prezioso. Secondo gli scienziati, conosciamo solo una minima parte della vita che popola i fondali oceanici, i quali restano tra gli ambienti meno studiati della Terra. Esplorazioni subacquee come quella dei fratelli Spinelli permettono di ampliare tale conoscenza.

Scienza e divulgazione: quando la ricerca incontra il racconto

Uno degli aspetti più affascinanti della recente scoperta è la sinergia tra ricerca biologica subacquea e comunicazione. Andrea e Marco, oltre a documentare le loro spedizioni, trasformano i risultati in storie coinvolgenti, accessibili a tutti. Questa attività di divulgazione scientifica contribuisce a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione degli habitat marini.

Il loro lavoro è stato riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, con la pubblicazione dell’articolo sulla nuova specie nel Biodiversity Journal e l’inserimento del nome nel portale ZooBank, la banca dati mondiale delle specie viventi.

Un piccolo mollusco, una grande lezione

Questa nuova scoperta animale del 2025 non è solo un traguardo per la scienza marina, ma un invito a guardare il mare con occhi nuovi. Anche in luoghi vicini, come il Mediterraneo, la natura continua a sorprenderci.

Grazie al lavoro appassionato di chi dedica la propria vita alla ricerca biologica e alla conservazione ambientale, è possibile riscoprire il valore profondo di ciò che sembrava già noto. E, forse, imparare a rispettarlo di più.