Arriva in Italia la sabbia del deserto del Sahara, quando il cielo si tingerà di rosso
Durante la seconda settimana di giugno 2025 i cieli del centro e del sud Italia si tingono di rosso o giallo ocra: è la sabbia del Sahara in Italia trasportata dal vento
Nelle prossime giornate, il cielo si tingerà di sfumature arancioni e rosse a causa dell’arrivo della sabbia del Sahara in Italia. Questo fenomeno, che colpisce in particolare il sud e il centro, è strettamente legato a un’intensa ondata di caldo africano e alla risalita di masse d’aria cariche di polveri desertiche. Ma cosa accade davvero quando il cielo si colora per la sabbia del deserto? E perché ciò accade proprio in questi giorni di giugno? Ecco spiegato uno degli eventi atmosferici che stanno diventando sempre più frequenti.
Cos’è la sabbia del Sahara e come arriva fino al cielo italiano
Il deserto del Sahara, con i suoi oltre 9 milioni di chilometri quadrati, è la più grande fonte naturale di polveri minerali della Terra. Durante il manifestarsi di alcune condizioni atmosferiche, forti venti sollevano grandi quantità di queste particelle fini che possono viaggiare per migliaia di chilometri.
Se un anticiclone africano spinge masse d’aria calda verso nord, tali particelle si sollevano e viaggiano sospinte fino all’Europa. Quando raggiungono l’Italia possono creare il suggestivo fenomeno del cielo giallo o color ocra, osservabile specialmente all’alba o al tramonto.
Un fenomeno visibile (e misurabile) anche a giugno
Secondo i meteorologi, l’arrivo della sabbia sahariana in Italia sarà particolarmente evidente nella seconda settimana di giugno 2025. Le giornate saranno accompagnate da un cielo offuscato, con tonalità tra il rosso e il marrone chiaro, soprattutto al sud e nelle Isole, come in Puglia e Sicilia, dove le temperature sfioreranno i 40 °C.
Si tratta di una delle conseguenze più scenografiche dell’ondata di caldo africano in corso, che sta facendo registrare valori di 6-8 °C oltre la media stagionale. Le previsioni indicano che il fenomeno proseguirà per almeno una settimana, con possibili ulteriori picchi termici tra l’11 e il 15 giugno.
Cosa succede quando la sabbia del deserto incontra l’atmosfera
Quando la polvere del Sahara si mescola con l’umidità e la luce solare, il cielo rosso è il risultato visibile per chi rivolge lo sguardo verso l’alto. Questa colorazione deriva dalla rifrazione e diffusione della luce attraverso le particelle di sabbia in sospensione, che agiscono come un filtro naturale.
Inoltre, queste particelle possono raggiungere la superficie terrestre con la pioggia, causando le cosiddette “piogge di sabbia”, che lasciano sulle auto e sulle superfici una sottile patina di colore marroncino-giallastro. Il fenomeno, oltre ad avere un impatto estetico, ha anche implicazioni sulla qualità dell’aria.
Impatto su salute, meteo e ambiente
La presenza della sabbia del deserto nel cielo non è solo suggestiva, ma può influenzare diversi aspetti della vita quotidiana. Le polveri sottili trasportate dall’Africa contribuiscono ad aumentare temporaneamente i livelli di PM10 nell’aria, rendendo più difficile la respirazione per le persone sensibili o affette da patologie respiratorie.
Dal punto di vista meteorologico, questa situazione può accentuare l’effetto serra locale, intrappolando il calore e favorendo picchi di afa e caldo estremo. Anche il colore del cielo può essere un segnale utile per riconoscere l’intensità della concentrazione di sabbia in atmosfera: più intensa è la sfumatura rossa o arancione, maggiore è la quantità di particelle in sospensione.
Dove e quando osservare il cielo arancione in Italia
Chi fosse curioso di assistere al passaggio della sabbia del Sahara Italia, i migliori momenti per osservarla saranno all’alba e al tramonto, tra domenica 8 e venerdì 14 giugno, nelle regioni centrali e meridionali. Anche il nord Italia potrebbe essere interessato, soprattutto nelle pianure e nelle zone alpine, dove sono attesi cieli velati da leggere nubi di sabbia e qualche rovescio passeggero.
I siti di previsioni indicano che l’intensità del fenomeno sarà monitorabile anche grazie alle mappe meteo satellitari, utili per seguire in tempo reale la traiettoria delle polveri.