SCIENZA

È appena avvenuta una scoperta che rivoluzionerà la storia

La storia di Leonardo da Vinci ci riserva ancora delle grandi sorprese: recenti scoperte dimostrano che il genio fiorentino aveva origini straniere. E tutto avrebbe a che fare con il popolo d'appartenenza della madre Caterina

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Genio indiscusso e dai molteplici misteri: su Leonardo da Vinci si potrebbe disquisire per ore, muovendosi da un aspetto all’altro della sua vita senza mai poter considerare davvero concluso alcun dibattito. Ancora oggi, gli studiosi analizzano tutto ciò che concerne la sua esistenza. Le ultime notizie, però, potrebbero avere un impatto determinante sulla storia, perché riguardano nientemeno che le sue origini.

Il genio fiorentino potrebbe, infatti, discendere da una famiglia straniera. A sostenerlo è lo studioso Carlo Vecce, professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, che da diversi anni porta avanti gli studi su una delle figure più discusse, controverse e meno inquadrabili della vita di Leonardo: la madre Caterina.

La misteriosa madre di Leonardo da Vinci

Mater semper certa est, pater numquam, dice una celebre locuzione latina. Eppure, se guardiamo ai genitori di Leonardo da Vinci è l’esatto contrario: del padre Piero da Vinci, notaio e uomo di cultura, conosciamo l’intera linea genealogica, i vezzi e le virtù, mentre sulla madre le notizie sono sempre state poche e in alcuni casi persino contraddittorie. Infatti, le uniche informazioni assodate sono il nome, Caterina (o Chaterina) e il fatto che il 15 aprile 1452 diede alla luce Leonardo, figlio nato fuori dal matrimonio.

Per secoli, gli scienziati hanno cercato di capire chi fosse davvero Caterina, basandosi sui pochissimi documenti a lei relativi. Molti sostenevano che non fosse altro che una donna di umili origini, senza arte né parte, ma ciò non giustificava la quasi totale assenza di carte su di lei. Così, per un periodo, è stato dato per certo che fosse un’adolescente orfana sedotta dal notaio, anche se alcuni scienziati sostenevano che la donna potesse anche avere dei legami scomodi, talmente scomodi da dover necessariamente essere cancellati da ogni archivio.

Secondo Carlo Vecce, però, nessuna di queste tesi è quella giusta. In base ai suoi studi, infatti, Caterina non era regolarmente registrata e non possedeva documenti di alcun tipo per un motivo tanto più semplice quanto più d’impatto: era una straniera.

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Le origini di Caterina e il suo viaggio

Vecce è riuscito a rintracciare, dopo anni di comparazioni e supposizioni, un antico documento nascosto all’interno dell’Archivio di Stato di Firenze che sembra confermare la sua tesi. Si tratta di un atto di liberazione dalla schiavitù, per altro firmato proprio dal notaio Piero da Vinci, che dichiara e regolamenta lo stato di donna libera di una certa Caterina. Secondo lo studioso, la Caterina in questione sarebbe proprio la madre di Leonardo, perché l’atto risale all’autunno 1452, pochi mesi dopo la nascita del famoso inventore.

Approfondendo quanto scritto nel documento, si apprende dunque che Caterina era una schiava, ma ciò non significa che fosse di origini umili come finora tutti sostenevano. Anzi, Vecce ha scoperto che era la figlia del Principe Yakob, regnante dei Circassi, gruppo etnico che viveva nelle regioni a Nord-Ovest del Caucaso. Secondo Vecce Caterina è stata rapita, probabilmente dai tartari, proprio perché era la principessa di un regno “nemico”.

Il rapimento segna l’inizio del suo lungo viaggio: in catene, Caterina sarebbe stata condotta dal Caucaso prima fino ad Azov, alla foce del fiume Don, per poi essere trasportata attraverso il Mar Nero a Costantinopoli nel 1439. Qui giunta, sarebbe finita nelle mani di un gruppo di mercanti veneziani che l’avrebbero poi portata a Firenze, dove avrebbe iniziato a lavorare come serva e balia per una famiglia ricca, assiduamente frequentata da Piero da Vinci. È così che i due si sarebbero conosciuti e avrebbero, in seguito, avviato una relazione.

Le origini di Leonardo tra verità e romanzo

Molti dei più eminenti studiosi su Leonardo da Vinci, compreso l’esperto Paolo Galluzzi, ammettono che la documentazione raccolta dal professor Vecce è convincente: l’atto di liberazione è infatti rafforzato da altre carte che dimostrano un forte legame con Piero da Vinci. Ciononostante, lo stesso Galluzzi sostiene che ci sono ancora molte lacune da colmare e che è bene compiere ulteriori studi (e sforzi) prima di dare per certe le “nuove” origini di Leonardo.

Di sicuro, la scoperta di Vecce è servita per dare forma al suo romanzo, Il sorriso di Caterina, che lui stesso sulle pagine del Washington Post ha definito «una docu-fiction, perché combina due generi tradizionalmente distinti dando identità, volti e passione ai personaggi, elementi che sono assenti dai resoconti accademici».

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