SCIENZA

In Giordania è avvenuta una scoperta "sbalorditiva" sotto l'antica città di Petra

Scoperta sbalorditiva in Giordania, sotto l'antica città di Petra: trovata tomba intatta con scheletri umani da analizzare per saperne di più sulla storia locale

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Fonte: 123RF

Dopo anni di ricerche e scavi, è stata realizzata una scoperta sbalorditiva sotto la mitica città di Petra, in Giordania.

Guidati da un precedente ritrovamento, gli archeologi si sono trovati davanti a un’antica tomba in ottime condizioni: esaminandola si potrebbero ricavare nuovi dati sulla storia delle popolazioni locali.

La scoperta fatta in Giordania grazie al georadar

In Giordania, sotto l’antica città di Petra, è stata fatta una scoperta sbalorditiva che sta attirando l’attenzione del mondo scientifico. Un gruppo di ricercatori, guidato dall’archeologo Pearce Paul Creasman, ha portato alla luce una tomba perfettamente conservata, situata sotto uno dei monumenti più importanti della città, Al Khaznah, noto come il Tesoro. Questa scoperta, avvenuta dopo anni di ricerche e studi, ha rivelato 12 scheletri umani e un ricco corredo funerario risalente a oltre 2.000 anni fa.

Petra, la città scolpita nella roccia e Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1985, è conosciuta in tutto il mondo per le sue spettacolari strutture architettoniche e la sua storia affascinante. Fondata inizialmente dagli Edomiti, Petra divenne la capitale dei Nabatei, un popolo arabo di commercianti e guerrieri che controllava le rotte commerciali tra la Penisola araba e il Mediterraneo. La posizione strategica della città, vicino alla valle del Wadi Araba, la rese un centro fiorente per il commercio e lo scambio culturale. La popolazione nabatea riuscì a trasformare questa regione arida in un centro abitato prospero grazie a un ingegnoso sistema di condutture per l’acqua scavato nella roccia.

Al Khaznah, il monumento sotto il quale è stata trovata la tomba, è probabilmente il più noto di tutto il sito archeologico. La sua imponente facciata scolpita nella pietra arenaria rosa è diventata un simbolo della magnificenza di Petra ed è riconoscibile anche da chi non ha mai visitato la città ma ha visto il film Indiana Jones e l’ultima crociata, in cui appare.

Considerando il flusso di visitatori, le ricerche archeologiche su Al Khaznah sono state limitate nel corso degli anni, in parte per la sua importanza turistica e in parte per le difficoltà legate agli scavi sotto strutture così delicate.

Nel 2003, un team di archeologi aveva già scoperto due camere funerarie nascoste sotto il lato sinistro del Tesoro. Tale rinvenimento ha alimentato per anni il sospetto che anche sul lato destro del monumento potessero esserci altre stanze segrete. Tuttavia, le autorità giordane erano riluttanti a concedere permessi per ulteriori scavi, temendo che potessero danneggiare una delle principali attrazioni locali. Solo all’inizio del 2024, grazie all’impiego di una tecnologia avanzata come il georadar, è stato possibile sondare il terreno senza intraprendere scavi invasivi. Il georadar, infatti, utilizza impulsi radar per rilevare oggetti e siti sotterranei, permettendo ai ricercatori di mappare il sottosuolo senza alterare la superficie.

I risultati delle rilevazioni hanno confermato la presenza di anomalie nel terreno sotto il lato destro del Tesoro, molto simili a quelle già osservate sul lato sinistro, dove erano state trovate le camere funerarie. Tutto ciò ha convinto il governo giordano a concedere, finalmente, l’autorizzazione per iniziare gli scavi.

Nuovi scenari di studio

Lo scorso agosto, i ricercatori hanno scoperto una tomba intatta: vera rarità a Petra, dove la maggior parte delle sepolture erano già state saccheggiate nel corso dei secoli. La tomba conteneva i resti di 12 individui, insieme a elaborati corredi funerari in bronzo, ferro e ceramica. Tra gli oggetti ritrovati, spicca uno scheletro che regge un calice di ceramica finemente decorato.

Questa scoperta apre nuove prospettive di studio sulla vita e la società dei Nabatei, un popolo su cui, nonostante le numerose indagini, resta ancora molto da scoprire. I corpi ritrovati, secondo Creasman, potrebbero fornire informazioni preziose sulle abitudini sociali e sul sistema di credenze di questa civiltà. Il team di ricercatori ha già annunciato l’intenzione di utilizzare la tecnica del DNA antico per analizzare i resti scheletrici e capire se le persone sepolte fossero legate tra loro da vincoli di parentela. Uno studio genetico di questo tipo potrebbe anche rivelare informazioni sul patrimonio etnico dei Nabatei e sul loro ruolo nella complessa gerarchia sociale di Petra.

La scoperta dell’antica tomba in Giordania, oltre a rappresentare un importante passo avanti nella comprensione della storia primitiva della regione, rafforza l’attrattiva di Petra come luogo di inestimabile valore storico e culturale. Nonostante i secoli di studi e ricerche, la città scavata nella roccia continua a riservare sorprese, dimostrando come le memorie che conserva non siano ancora completamente svelate.

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