SCIENZA

Serpenti marini invadono Ibiza, perché scatta l'emergenza ecologica e cosa preoccupa

Social e giornali sollevano l'allarme per i serpenti marini a Ibiza così i turisti disdicono le vacanze, ma la vera emergenza è quella ecologica: biodiversità a rischio.

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Cosa sta succedendo al mare di Ibiza? Sempre più spesso, tra le acque cristalline dell’isola, turisti e residenti avvistano lunghi rettili nuotatori. La notizia ha fatto il giro dei social e delle testate internazionali, con titoli allarmanti come: “Serpenti marini invadono Ibiza” oppure “Allarme serpenti: turisti in fuga dalle spiagge”. Ma dietro al clamore mediatico si nasconde una realtà ben più articolata. Non si tratta di minacce per gli esseri umani, bensì di una seria emergenza ecologica che sta mettendo a rischio la biodiversità delle Baleari. Ecco cosa c’è davvero da sapere.

L’invasione dei serpenti: una storia cominciata tra le radici degli ulivi

I cosiddetti serpenti marini di Ibiza non sono creature leggendarie emerse dagli abissi. Si tratta della specie del colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis), un serpente non velenoso e innocuo per l’uomo, ma capace di adattarsi rapidamente agli ambienti isolani. La sua presenza a Ibiza risale ai primi anni 2000, quando alcuni esemplari arrivarono accidentalmente tra alcune piante, cioè gli ulivi ornamentali importati dalla penisola iberica.

Da allora, in un contesto privo di predatori naturali e con abbondanza di prede –  in particolare la lucertola muraiola (Podarcis pityusensis), specie endemica dell’arcipelago – questi serpenti hanno trovato un habitat ideale. Il risultato? Un incremento esplosivo della loro popolazione, con avvistamenti sempre più frequenti anche nelle acque dell’isola.

Nuotatori inaspettati: i serpenti scoprono il mare

La sorpresa maggiore per i turisti, e anche per molti scienziati, è stata la capacità del colubro di nuotare. Sì, questi serpenti invasivi di Ibiza ora non si limitano più alle campagne o agli uliveti: sono stati immortalati mentre attraversano tratti di mare aperto, colonizzando persino piccoli isolotti, un tempo rifugio sicuro per la fauna locale.

Sebbene la definizione di serpenti marini sia impropria – non appartengono a nessuna delle vere specie marine – la loro abilità natatoria ha generato preoccupazione tra i bagnanti, spingendo alcuni a rinunciare alla balneazione o a cancellare le vacanze. Tuttavia, gli esperti sono chiari: nessun rischio per l’uomo, ma il problema è reale per l’ambiente.

Un ecosistema sotto assedio: il rischio per la lucertola delle Pitiuse

Il vero allarme riguarda la biodiversità dell’isola. Il colubro ferro di cavallo rappresenta una specie aliena invasiva che sta minacciando seriamente la sopravvivenza della lucertola muraiola, un rettile dai colori vivaci che vive esclusivamente nelle isole Pitiuse (Ibiza e Formentera). Non avendo sviluppato difese contro i serpenti, questa lucertola è diventata una preda facile. In alcune zone, la popolazione è già stata completamente sterminata.

Una tale perdita non è solo simbolica: la lucertola è un importante indicatore ecologico e la sua scomparsa segnala uno squilibrio drammatico degli ecosistemi. Inoltre, la presenza dei serpenti compromette la sopravvivenza di altri piccoli animali endemici, aggravando la crisi.

Cosa si sta facendo per contenere l’emergenza?

Davanti a questo scenario, le autorità locali e le associazioni ambientaliste si sono mobilitate. Programmi di cattura e monitoraggio sono stati avviati: si contano oltre 3.000 serpenti catturati solo tra Ibiza, Maiorca e Formentera negli ultimi anni. Sono state installate centinaia di trappole, con risultati parziali e, nel complesso, insufficienti.

Il vero ostacolo è la straordinaria adattabilità del colubro, che si riproduce rapidamente e si evolve in tempi brevi. Alcuni esemplari raggiungono la maturità sessuale prima del previsto e depongono più uova rispetto alla media. Tutto ciò rende estremamente difficile bloccarne l’espansione.

Ibiza: paura infondata, emergenza concreta

Non esiste un pericolo diretto per i turisti, ma la preoccupazione è tutt’altro che infondata. La vera emergenza ecologica a Ibiza riguarda gli equilibri naturali messi a dura prova da un predatore introdotto accidentalmente. Se l’evoluzione di questa situazione non verrà gestita con azioni più incisive, l’isola rischia di perdere alcune delle sue specie più preziose nel giro di pochi anni.

Quindi, mentre i titoli fomentano un allarmismo ingiustificato per l’uomo, la scienza invita a guardare più a fondo: quello che sta succedendo al mare di Ibiza non è frutto della fantasia, ma della complessa relazione tra attività umane, natura e cambiamenti ecologici.

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