SCIENZA

Hanno scoperto il significato di alcuni antichi segni sui fogli di Leonardo da Vinci

Gli esperti sono andati a fondo della questione di alcuni strani segni nei fogli del celebre Codice Atlantico di Leonardo da Vinci

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Da ben mezzo millennio gli appunti di Leonardo da Vinci “parlano” e aiutano a scoprire tanti dettagli preziosi sulle intuizioni del celebre genio e artista toscano. L’esempio emblematico è quello del cosiddetto Codice Atlantico, la più ampia raccolta di disegni e scritti che non smette di stupire ed ispirare esperti e ricercatori.

C’è un foglio di questo documento che ha finito per attirare l’attenzione del Politecnico di Milano, visto che fa riferimento a questo istituto universitario lo studio su alcuni dettagli finora misteriosi. Si sta parlando del foglio 843, caratterizzato da una serie di macchie nere. La tecnologia ha aiutato ad andare a fondo e le conclusioni sono state sorprendenti.

Il destino del codice di Leonardo da Vinci

Il team di lavoro è stato guidato da Lucia Toniolo, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali proprio al Politecnico. Per l’occasione si è puntato su metodologie di analisi non invasive, in modo da non danneggiare il prezioso reperto. Non a caso, questo codice di Leonardo da Vinci viene conservato in una stanza con un microclima controllato, così da far resistere la carta a qualsiasi situazione atmosferica. Le macchie nere, invece, si conoscono dal 2006 e ancora oggi rappresentano una grande fonte di preoccupazione per il destino del Codice. Lo studio del Politecnico è invece partito due anni fa.

Dal 2021 a oggi ci si è concentrati sulle possibili cause ed è stata esclusa quella che inizialmente sembrava la spiegazione più plausibile. Non si è trattato di un danneggiamento provocato dall’azione microbiologica. Al contrario, si è potuto accertare come le macchie nere nel foglio di questo documento legato a Leonardo da Vinci abbiano a che fare con la colla vinilica e quella d’amido. Non sono mancate nemmeno delle minuscole particelle composte da zolfo e mercurio, ben annidate nella fibra di cellulosa. La conclusione a cui si è giunti è a dir poco sorprendente.

Le cause delle macchie nere sul documento di Leonardo da Vinci

Le macchioline nere nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci non sono altro che metacinabro. Con questo nome si identifica un composto chimico a base di mercurio, sotto forma di cristallo, che ha proprio la stessa tonalità. Potrebbe essersi formato per via delle tecniche di restaurazione del documento negli anni passati. A Grottaferrata, ad esempio, il codice stesso è stato interessato dall’applicazione di una colla speciale tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso e potrebbe essere stato aggiunto in questo caso un sale antivegetativo. Per quel che riguarda lo zolfo, l’inquinamento atmosferico potrebbe al contrario aver fatto la differenza nonostante tutte le premure usate.

Il fatto che questa raccolta legata a Leonardo da Vinci abbia l’aggettivo “Atlantico” nel nome si riferisce al formato dei fogli su cui vennero incollati a suo tempo i disegni dell’artista, per l’appunto quelli tipici degli atlanti geografici. Non c’è un ordine preciso per quel che riguarda la compilazione del documento, ogni foglio contribuisce a ricostruire gli studi di Leonardo dal 1478 al 1519 (anno della morte). Gli argomenti sono tra i più svariati, si va dall’anatema alla botanica, passando anche per la matematica e lo studio del volo degli uccelli.

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