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Spotify dichiara guerra alla pirateria, bloccata l'app craccata

Proprio in questi giorni Spotify ha rafforzato le misure di contrasto alla pirateria digitale bloccando gli APK delle versioni modificate dell’applicazione mobile

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Fonte: r.classen / Shutterstock.com

Spotify ha sferrato un nuovo attacco alla pirateria digitale, bloccando l’accesso agli utenti che utilizzavano versioni illegali dell’app per ottenere gratuitamente le funzioni riservate agli abbonati Premium.

Una battaglia che va avanti da diverso tempo e già lo scorso novembre il colosso dello streaming aveva intrapreso le prime “rappresaglie” contro le versioni craccate dell’applicazione. All’epoca, però, il blocco sveva interessato solo un numero ristretto di utenti e il software pirata ha continuato a circolare indisturbato in rete.

Ora, però, le cose stanno cambiando e Spotify ha deciso di mettere ufficialmente un punto a tutte le versioni non ufficiali dell’applicazione.

Spotify, addio all’applicazione craccata

Proprio in questi giorni suoi vari forum si sono moltiplicate le segnalazioni (e le ingiuste lamentele) di decine e decine di utenti che non riescono più a usare Spotify mod. Dalle prime testimonianze, l’applicazione non funziona più a dovere con disconnessioni improvvise dagli account, playlist vuote, banner insistenti che bloccano il normale utilizzo e tutta una serie di “malfunzionamenti” che non permettono più di fruire (illegalmente) della propria musica preferita.

Stando a quello che riportano diversi siti web, questo blocco delle applicazioni piratate sarebbe dovuto a aggiornamento delle API di Spotify che, poche parole, ha reso le versioni non ufficiali dell’app incompatibili con i server della piattaforma, rendendo di fatto impossibile aggirare il vincolo dell’abbonamento.

La notizia ha certamente portato a molte (ingiustificate) critiche alla piattaforma ma del resto, si tratta pur sempre di una violazione dei termini di servizio e l’utilizzo di versioni modificate dell’app rappresenta un esempio bello e buono di pirateria digitale e, dunque, è illegale.

Oltre a questo, non si tratta solo di una questione legale e, secondo gli esperti, l’installazione di APK non ufficiali potrebbe rappresentare anche un grosso rischio per la sicurezza dei dispositivi, dato che all’interno di molte di queste versioni craccate vengono inseriti volutamente del codice malevolo, sviluppato dagli hacker per per rubare dati personali, diffondere malware o compromettere la sicurezza dei device.

Cosa possono fare gli utenti?

Con il blocco delle applicazioni craccate, chiunque voglia accedere alle funzioni Premium di Spotify dovrà necessariamente sottoscrivere un abbonamento. Prima di passare a una versione a pagamento, però, è importante ricordare anche la possibilità di usufruire di un periodo di prova gratuito per valutare il servizio stesso e decidere se passare a un piano a pagamento o continuare con la limitatissima versione free.

Al momento i piani in abbonamento disponibili sono:

  • Student – 5,99 euro al mese, riservato agli studenti universitari
  • Individual – 10,99 euro al mese per un solo utente
  • Duo – 14,99 euro al mese per due utenti che vivono sotto lo stesso tetto
  • Family – 17,99 euro al mese, utilizzabile fino a sei account all’interno della stessa famiglia

 

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