SCIENZA

Stanno davvero perforando il "cuore" della Terra: cosa hanno in mente di fare?

La Cina si sta dimostrando all'avanguardia per quel che riguarda l'esplorazione delle profondità della Terra grazie a un pozzo profondo

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Fonte: 123RF

Se c’è un paese che sta compiendo passi da gigante nello studio approfondito delle “viscere” del nostro pianeta è la Cina. L’ex Impero Celeste, infatti, ha deciso di scavare uno dei pozzi più profondi di sempre e il motivo è presto detto. L’obiettivo di Pechino è quello di esaminare in profondità la Terra, alla scoperta di quello che la superficie ha da rivelare.

I lavori sono stati avviati nel deserto del Tarim, per la precisione nella zona Nord-Ovest del vasto paese asiatico, come riportato dai media locali. I numeri sono a dir poco impressionanti e testimoniano come i cinesi vogliano davvero fare le cose in grande. Per il momento ci si attendono grandi risultati da questo punto di vista.

Che cosa ha in mente la Cina

La profondità che dovrebbe raggiungere questo pozzo a cui la Cina tiene tantissimo è di oltre 11mila metri. La larghezza non sarà eccessiva, ma questa perforazione arriverà in oltre dieci strati continentali per raggiungere il cosiddetto sistema cretaceo della crosta terrestre. Con questo termine si identifica una porzione del pianeta in cui sono presenti quelle rocce che risalgono a 145 milioni di anni fa. Ci sono dei dettagli interessanti anche per quel che riguarda il completamento dei lavori che dovrebbero finire in 457 giorni, dunque poco più di un anno.

La Cina ha salutato l’avvio degli scavi con una certa pomposità: si è parlato infatti del pozzo come “un punto di riferimento nell’esplorazione della Terra profonda da parte della Cina”. Con questa struttura si avrà la possibilità di esaminare la struttura interna e l’evoluzione della Terra, una fonte incredibile di informazioni per quel che concerne l’ambito geoscientifico. Il progetto è senza dubbio avveniristico, ma bisogna essere anche realisti. Si tratta pur sempre di un’impresa e di certo non sarà agevole. Come ha avuto modo di sottolineare l’Accademia Cinese di Ingegneria, è come se un camion di grossa stazza dovesse viaggiare su due cavi d’acciaio molto sottili.

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Il progetto a cui è chiamata la Cina

L’attrezzatura usata per il pozzo voluto dalla Cina ha un peso di oltre 2mila tonnellate. È uno strumento che può resistere alle temperature sotterranee più alte, fino a 200 gradi, senza dimenticare la pressione, visto che si può andare oltre le 1300 volte rispetto a quella a cui siamo abituati. Tra l’altro, il deserto selezionato per i lavori è uno dei luoghi meno ospitali del pianeta. È caldo e arido, di conseguenza chi prenderà parte al progetto sarà sottoposto a una dura sfida. Già nel 2021, comunque, la nazione asiatica aveva lasciato intuire che ci sarebbe stato qualcosa del genere.

Il paese più popoloso del mondo ha intenzione di aumentare il proprio approvvigionamento di energia, spingendo in questo modo i colossi interni a cercare sempre più risorse naturali. Le temperature record registrate in questa parte del mondo non aiutano di certo, il caldo mette a dura prova le reti elettriche e bisogna intervenire in qualche modo. Soltanto nell’ultimo mese la società di raffinazione Sinopec è stata capace di scovare importanti flussi di petrolio, una novità che è emersa a una profondità di oltre 8500 metri.

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