Plagio e violazione del copyright, Disney e Universal fanno causa a Midjourney
La IA generativa allarma l’industria: Disney e Universal fanno causa a Midjourney per l’uso non autorizzato dei loro personaggi più iconici. Cosa sta succedendo

L’avvento delle IA generative ha portato a galla varie tematiche di natura etica ed economica, tra cui quella che riguarda il ricorso massiccio a opere protette da copyright nel processo di addestramento: un punto, questo, che solleva evidentemente questioni di plagio e diritti d’autore. La capacità dei modelli di intelligenza artificiale di riprodurre stili e contenuti originali ha acceso fin da subito un ampio dibattito sulla legittimità dell’uso dei materiali culturali senza autorizzazione. Un nuovo capitolo di questa delicata vicenda si è aperto con la causa intentata da Disney e Universal contro Midjourney, una vicenda che mette ancora più in luce i conflitti tra innovazione tecnologica e tutela delle proprietà creative.
Midjourney e le accuse di plagio: cosa è successo
Midjourney è una piattaforma di intelligenza artificiale specializzata nella generazione di immagini a partire da semplici prompt testuali: sfrutta modelli di deep learning per “tradurre” descrizioni, stili artistici e riferimenti visivi in artwork originali.
Nata nel 2022 e resa popolare tramite un bot su Discord, la piattaforma consente agli utenti di inviare comandi in chat per ottenere in pochi secondi più varianti di immagini ad alta risoluzione, personalizzabili in base a parametri quali colore, composizione e atmosfera.
Grazie alla sua interfaccia immediata e alla capacità di imitare diverse correnti pittoriche, Midjourney ha trovato applicazione in svariati ambiti creativi come design, illustrazione e concept art, pur destando controversie legate all’utilizzo non sempre autorizzato di opere protette dal diritto d’autore nel suo dataset d’addestramento.
La controversia legale avviata da Disney e Universal riguarda proprio quest’ultimo punto. Le due case di produzione hanno infatti presentato una causa contro Midjourney a giugno 2025 accusando la piattaforma di sfruttare illecitamente e per scopi commerciali i loro personaggi più famosi e iconici, che sono coperti da copyright.
Midjourney, secondo i legali, sfrutta attivamente la possibilità di creare contenuti per attirare nuovi utenti e, quindi, per incentivare l’uso del proprio servizio.
Dalle immagini ai video: Disney e Universal giocano d’anticipo
Gli avvocati dei due colossi di Hollywood hanno definito Midjourney «un distributore virtuale automatico di copie non autorizzate» e «un pozzo senza fondo di plagio», citando nei documenti della causa diversi esempi concreti.
Shrek, Darth Vader, Elsa di Frozen, Spider-Man, Yoda, Iron Man e i Minions sono solo alcuni dei personaggi citati nei documenti della causa che, secondo Disney e Universal, rientrano tra le immagini che Midjourney ha generato su richiesta degli utenti senza operare alcun controllo.
La causa di Disney e Universal arriva in anticipo rispetto al prossimo lancio del generatore video di Midjourney, una evoluzione della piattaforma IA che evidentemente preoccupa i due colossi hollywoodiani.
La possibilità di produrre contenuti animati, infatti, probabilmente aumenterà le violazioni e darà la possibilità di creare video con copie fedeli dei personaggi Disney, ad esempio, ma in ambientazioni differenti, senza autorizzazione e senza compenso.
Midjourney fino a oggi, sottolineano gli avvocati di Universal e Disney, non ha risposto alle richieste formali di rimozione o adeguamento ai vincoli del diritto d’autore.