Studiando questa strana creatura marina hanno fatto una scoperta assurda
Questa affascinante creatura marina è dotata di capacità straordinarie: gli scienziati l'hanno studiata a lungo, scoprendo qualcosa di bizzarro.
Il mondo sottomarino è ancora un universo in gran parte inesplorato, assieme alle creature che lo abitano: è il caso dell’anemone di mare, chiamato anche attinia, che rappresenta un vero mistero per gli scienziati. Alcuni esperti hanno recentemente studiato degli esemplari di questo animale, facendo una scoperta bizzarra e inaspettata. Di che cosa si tratta?
Gli anemoni di mare sanno apprendere: la scoperta
Un team di biologi dell’University of Fribourg (Svizzera) e dell’Universitat de Barcelona (Spagna) ha scoperto che una particolare specie di anemone di mare, scientificamente chiamata Nematostella vectensis, è in grado di apprendere nozioni complesse. Lo studio condotto su queste creature marine è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, rivelando qualcosa di davvero curioso. Gli anemoni sono piccoli animali appartenenti alla famiglia dei Cnidari – che includono anche meduse e polipi. Caratterizzati da un corpo bulboso da cui si diramano diversi tentacoli, vivono principalmente nelle aree lagunose del Nord America e in alcune località del Regno Unito, come nei pressi dell’isola di Wight.
Gaelle Botton-Amiot, Simon Sprecher e Pedro Martinez, i tre scienziati autori dell’articolo, hanno studiato alcuni esemplari di anemone di mare per capire se fossero capaci di imparare. Li hanno così portati in laboratorio e poi sottoposti a due stimoli diversi, una luce intensa e una piccola scossa elettrica. Alcuni anemoni hanno ricevuto un solo stimolo, altri invece hanno sperimentato contemporaneamente sia la luce che la scossa. Queste ultime creature hanno adottato ben presto un comportamento molto particolare: associando i due eventi, rispondevano alla stessa maniera sia quando venivano sottoposti ad entrambi gli stimoli sia quando invece ricevevano solo la luce intensa.
I ricercatori hanno notato che, anche accendendo la fonte luminosa senza applicare la scossa elettrica, il 72% degli anemoni di mare ritraeva i tentacoli, dimostrando che gli animali erano in grado di ricordare quanto accaduto in precedenza. Si tratta di quello che viene comunemente chiamato apprendimento associativo. Il classico esempio è quello del cane di Pavlov: lo scienziato russo faceva suonare una campanella prima di dare il cibo al suo cane. Quest’ultimo aveva pian piano imparato ad associare i due stimoli, iniziando a salivare al solo sentire il suono della campanella. Perché un comportamento del genere negli anemoni era inaspettato?
L’apprendimento avviene anche nelle creature senza cervello
L’apprendimento associativo è stato individuato in numerose specie animali, ma si è sempre ritenuto che il requisito basilare per far sì che una creatura possa imparare qualcosa è che abbia un cervello. Gli scienziati hanno voluto tentare l’esperimento con degli anemoni di mare, che hanno una peculiarità: pur essendo dotati di una rudimentale struttura neurale, non hanno un organo che ne elabori l’attività. In poche parole non hanno un cervello come lo intendiamo comunemente, quindi sorprende che siano in grado di apprendere informazioni complesse.
Lo studio non ha ancora permesso di scoprire se gli anemoni condividano con gli esseri umani gli stessi tipi di neurotrasmettitori, come la serotonina o la dopamina, ed è possibile che l’apprendimento associativo si sia evoluto in modo indipendente in queste creature. “Sappiamo molto poco sul funzionamento del processo di apprendimento negli animali che hanno un sistema nervoso apparentemente semplice”, ha affermato Sprecher, che assieme ai suoi colleghi ha intenzione di continuare le ricerche per fare luce su questa bizzarria.