SCIENZA

Strane tracce di magnetismo proteggono i ghiacci sulla Luna

La superficie della Luna è molto arida, eppure conserva del ghiaccio da miliardi di anni: uno strano magnetismo potrebbe proteggere l'acqua dei crateri lunari

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Fonte: 123RF - helenfield

Sulla superficie della Luna ci sono migliaia di crateri, ognuno dei quali si è formato per effetto dell’impatto di un corpo celeste con il satellite della Terra. Sulla Luna non c’è atmosfera, e neanche qualcosa di paragonabile alle placche tettoniche, quindi alcune di queste formazioni sono sopravvissute intonse per oltre due miliardi di anni.

La presenza di ghiaccio nei crateri ai poli della Luna è un’ipotesi che da anni impegna gli scienziati: se è vero che sono state individuate delle tracce di ghiaccio, non si era ancora capito come i gelidi crateri lunari fossero riusciti a conservare dell’acqua al loro interno, vista la completa aridità della superficie del satellite naturale della Terra.

Ghiaccio sulla Luna

Per decenni gli scienziati hanno creduto che alcuni dei crateri ai poli della Luna potessero contenere acqua ghiacciata, e nel 2018 approfondite indagini sulle osservazioni di Chandrayaan-1 hanno confermato le ipotesi degli astronomi, individuando tracce di ghiaccio sulla superficie della Luna.

Nel 2010, la stessa sonda indiana aveva trovato più di 40 crateri, oscurati in maniera perenne dalla luce del Sole, che potrebbero contenere oltre 600 milioni di tonnellate di acqua. Il ghiaccio potrebbe essere arrivato nei crateri lunari in seguito all’impatto di comete o asteroidi, oppure essersi formato in loco in seguito allo scontro dei protoni del vento solare con alcuni minerali.

Quel che non era ancora chiaro è come il ghiaccio abbia potuto resistere all’energia del Sole per così tanto tempo. Sebbene non vengano mai colpiti dalla luce del Sole, infatti, anche i crateri più gelidi e oscuri della Luna sono perennemente inondati dalle particelle cariche portate dal vento solare.

Le particelle cariche lanciate dal Sole, spiega Paul Lucey a Science, avrebbero dovuto distruggere il ghiaccio “molecola per molecola”, in un “processo molto erosivo, per cui il ghiaccio si sarebbe esaurito nel giro di pochi milioni di anni”.

Uno strano magnetismo

I risultati di una ricerca recentemente presentata alla Lunar and Planetary Science Conference di Houston potrebbero contenere importanti indizi su come il ghiaccio sia riuscito a resistere intatto sulla Luna. I ricercatori, guidati da Lon Hood dell’Università dell’Arizona, sostengono che una serie di anomalie magnetiche, retaggio della storia più antica della Luna, potrebbe aver protetto il ghiaccio presente all’interno dei crateri.

“Tali anomalie possono deviare il vento solare” spiega Hood “quindi crediamo che potrebbero avere un ruolo significativo nella schermatura delle regioni perennemente all’oscuro”.

L’esistenza di questi strani fenomeni magnetici è nota sin dalle missioni Apollo 15 e 16, che si trovarono a registrare inusuali picchi di potenza magnetica sulla superficie del satellite. Alcune di queste anomalie sono larghe fino a centinaia di chilometri. Si pensa si siano formati 4 miliardi di anni fa, come resti dell’antico campo magnetico della Luna.

Fino a circa un miliardo di anni fa, quando il suo nucleo si è completamente cristallizzato, il satellite della Terra aveva un campo magnetico paragonabile a quello del nostro pianeta. Alcuni resti di magnetizzazione possono essere stati lasciati sulla superficie lunare in seguito al violento impatto di asteroidi ferrosi sulla superficie lunare.

In almeno due dei crateri ghiacciati della Luna sono evidenti tracce di queste anomalie magnetiche: il debole, residuo magnetismo intrappolato nei crateri lunari potrebbe aver protetto il ghiaccio per miliardi di anni.

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