SCIENZA

Strani e misteriosi rumori sul monte Everest: da dove vengono?

Il monte Everest, la cima più alta della Terra, produce inquietanti scricchiolii e altri rumori notturni: di cosa si tratta? Finalmente gli scienziati hanno trovato una spiegazione.

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I pochi coraggiosi che hanno mai avuto l’audacia di affrontare il monte Everest lo sanno bene: di notte, dalla sua cima provengono rumori inquietanti e scricchiolii misteriosi. Finora, nessuno aveva idea di cosa potesse provocare questo fenomeno così bizzarro e piuttosto spaventoso. Ma un team di ricercatori ha finalmente sciolto il mistero, individuando la fonte di questi suoni. Scopriamo di cosa si tratta.

Rumori misteriosi dall’Everest: che succede?

Immaginate di aver compiuto una vera impresa, scalando l’Everest in condizioni quasi impossibili e avvicinandovi sempre più alla cima. Quando il sole tramonta, arriva il momento di piantare la tenda e prepararsi alla notte, circondati solamente da neve e ghiacci: è già sufficiente questo ad inquietare anche gli animi più audaci, ma quel che accade nelle ore di buio sulla vetta della montagna più alta del mondo è ancora più terrificante. Si sentono infatti rumori misteriosi e scricchiolii in grado di far venire la pelle d’oca davvero a chiunque. Che cosa succede? Per tanti anni, gli scalatori hanno vissuto questo incredibile fenomeno con grande soggezione. Ma oggi abbiamo una risposta.

Un team di scienziati, guidato dal glaciologo Evgeny Podolskiy, ha impiegato oltre una settimana per giungere presso il sistema glaciale Trakarding-Trambau, nel cuore dell’Himalaya, per verificare l’attività sismica qui presente. Gli esperti si sono accampati ad oltre 4.800 km di altitudine, sopportando le rigide temperature del ghiacciaio, osservando davanti a loro il panorama incredibile del monte Everest. E, come hanno evidenziato nel loro studio pubblicato su Geophysical Research Letters, sono riusciti anche ad individuare la fonte degli spaventosi rumori da qui provenienti. Installando alcuni sensori tra i ghiacci, per misurare le vibrazioni in profondità, hanno confermato che i suoni notturni sono collegati al freddo estremo.

Durante il giorno, in effetti, i ricercatori potevano lavorare tranquillamente in maglietta, mentre con il calare del sole le temperature precipitavano rapidamente, sino a raggiungere i -15°C. A quanto pare, il ghiaccio è particolarmente sensibile a questa escursione termica: quelli che si possono sentire in piena notte sono gli scricchiolii prodotti dai ghiacciai che si fratturano a causa del repentino calo delle temperature. Questa ricerca contribuisce non solo a migliorare la nostra comprensione del comportamento dei ghiacciai, bensì anche dell’impatto che i cambiamenti climatici hanno su questi ecosistemi così critici.

Lo scioglimento dei ghiacciai

L’Himalaya e le sue cime detengono una delle riserve d’acqua dolce più grandi al mondo, terza solo a quelle presenti sulle regioni polari. Stiamo parlando di una fonte idrica che soddisfa il fabbisogno di milioni di persone, andando ad alimentare i principali fiumi asiatici. E oggi è in pericolo, minacciata dal riscaldamento globale. La ricerca indica infatti che il tasso di scioglimento glaciale è raddoppiato dall’inizio del secolo, in particolare a causa dell’aumento delle emissioni di gas serra. Le conseguenze possono essere drammatiche, su molti fronti.

Nel breve periodo, il riversarsi di una sempre maggiore quantità d’acqua nei fiumi può provocare devastanti inondazioni, un pericolo soprattutto per le popolazioni che vivono a valle delle montagne dell’Himalaya. Ma sul lungo termine la preoccupazione più grande è la potenziale scarsità d’acqua futura: man mano che lo scioglimento accelera, i ghiacciai diventano sempre più piccoli e rappresentano una fonte idrica sempre più scarsa, con implicazioni molto serie per l’agricoltura e per la sopravvivenza di moltissime persone.

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