SCIENZA

Svelato uno dei più grandi misteri sulla costruzione delle piramidi in Egitto

Gli scienziati hanno scoperto uno dei più grandi misteri delle piramidi: ecco in che modo gli antichi Egizi riuscirono a trasportare le enormi pietre per la loro costruzione.

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Le piramidi d’Egitto sono tra i più grandi capolavori dell’ingegno umano, vere e proprie opere d’architettura realizzate quando ancora i popoli non avrebbero potuto possedere le abilità tecniche per costruire dei giganti del genere. Eppure, eccole ancora lì in piedi, maestose ai margini del deserto, a testimonianza dell’incredibile capacità degli antichi Egizi. Uno dei misteri più grandi riguarda il trasporto delle pietre che furono necessarie per la loro costruzione. Un nuovo studio potrebbe aver finalmente trovato la risposta.

Il mistero delle piramidi d’Egitto

Ci sono ancora molti misteri da svelare sulle piramidi d’Egitto: gran parte di esse cela segreti e stanze mai esplorate, dove un giorno – se mai riuscissimo ad accedere – potremmo trovare persino tesori di inestimabile valore. È piuttosto recente la notizia del rinvenimento di un cunicolo nascosto situato all’interno della piramide di Cheope, individuato grazie alle più avanzate tecnologie, il quale potrebbe condurre ad una camera funeraria (magari proprio quella contenente il sarcofago mai scoperto del faraone. Insomma, questi colossi di pietra daranno ancora molto lavoro ai ricercatori, che ormai da secoli li studiano attentamente.

Una delle domande che gli esperti si sono sempre posti riguarda la costruzione delle piramidi: come facevano gli antichi Egizi a trasportare, spesso anche per lunghissime distanze, blocchi di pietra così grandi e pesanti senza l’ausilio di quelle che sono le attrezzature moderne? Per molto tempo, il quesito è rimasto senza risposta. Ma ora un gruppo di ricercatori della University of North Carolina Wilmington ritiene di aver trovato la soluzione all’enigma. Nel loro studio, pubblicato su Communications Earth & Environment, si parla di un antico corso d’acqua ormai scomparso.

Il nuovo studio sulla costruzione delle piramidi

L’ipotesi dell’esistenza di un antico ramo del Nilo che avrebbe attraversato queste terre aride, a poca distanza dai siti di costruzione delle piramidi, era già stata tirata in ballo nel passato. Ma non erano mai state trovate prove concrete che suffragassero questa teoria. Stavolta, il team di studiosi guidato da Eman Ghoneim ha avuto accesso alle immagini satellitari della regione, individuando così il luogo esatto in cui il fiume sarebbe scorso. Quindi, conducendo alcune indagini geofisiche e dei campionamenti di sedimenti, i ricercatori hanno confermato la presenza di depositi fluviali situati al di sotto dell’attuale superficie.

Si sarebbe trattato di un corso d’acqua lungo circa 64 km, che avrebbe corso lungo le pendici dell’altopiano del deserto occidentale, proprio vicino alle piramidi da Giza a Lisht. Grazie a questo antico ramo del Nilo, gli Egizi avrebbero fatto molta meno fatica per trasportare gli enormi blocchi di pietra fino al luogo di costruzione. E per ottenere il massimo risultato, avrebbero persino costruito delle strade rialzate che, dai siti delle piramidi, giungevano proprio fino alle sponde del corso d’acqua: un sistema di trasporto perfetto.

In seguito, durante un periodo di grandissima siccità iniziato circa 4.200 anni fa, il fiume si sarebbe prosciugato rapidamente e i forti venti avrebbero spostato la sabbia, accumulandola all’interno del letto del corso d’acqua. In questo modo, nel giro di pochi anni l’antico ramo del Nilo sarebbe scomparso, lasciando dietro di sé solo qualche sedimento sepolto sotto terra. Per questo motivo ci è voluto così tanto per scoprirlo, e rispondere finalmente alla domanda che ha sempre sollevato grandi dubbi: ora sappiamo in che modo gli antichi Egizi spostavano il materiale da costruzione utilizzato per le piramidi.

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