Un tesoro che ha lasciato tutti a bocca aperta: era nascosto sul fondo del mare
Moltissimi anni fa una nave che trasportava beni di lusso affondò: oggi è stata ritrovata e al suo interno si nascondeva un preziosissimo tesoro, che ha lasciato tutti a bocca aperta
Ci sono moltissimi tesori nascosti in giro per il mondo, testimonianze di epoche passate che devono ancora essere raccontate per bene, nella loro interezza. Alcuni di questi sono più difficili da individuare per via della loro particolare collocazione, i fondali marini, e forse proprio per via della complessità del loro recupero diventano ancora più affascinanti e intriganti. Ne è un esempio pratico ciò che è stato trovato al largo della costa olandese, fra limi e sabbie: un insieme di forzieri in legno e metallo, carichi di merci preziose.
Potrebbe quasi essere la trama di una storia di pirati, invece è pura realtà. I forzieri facevano parte del carico della nave Palmwood, affondata probabilmente in seguito a un assalto finalizzato a rubare parte di ciò che custodiva. Trasportava, infatti, beni di lusso. E uno, in particolare, ha lasciato tutti a bocca aperta.
La storia dell’antico relitto
Prima di parlare del più stupefacente dei tesori nascosti nel relitto della nave, bisogna fare un passo indietro. Nel 1600 non era raro che le navi mercantili trasportassero merci molto preziose, ma la nave Palmwood si distingueva dal resto delle navi-merci, per un motivo molto particolare: si suppone che facesse parte di un convoglio che doveva portare Enrichetta Maria, moglie del sovrano Carlo I d’Inghilterra, in Olanda.
Correva il 1660 e pare che la donna avesse scelto di portare oltre 1500 oggetti, tutti di grandissimo pregio, all’interno di forzieri intagliati con cura, pensati per tenere il più possibile al sicuro sia i suoi averi che i regali che aveva deciso di acquistare per le donne della nobiltà olandese. Ai tempi, i concetti di ricchezza, mondanità e opulenza viaggiavano sempre insieme a pizzi, farsetti aperti, cappelli e maniche a sbuffo in quasi tutta Europa: per questo che Enrichetta Maria aveva deciso di portare con sé anche dei preziosissimi abiti.
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Il tesoro più prezioso del relitto
Ed è proprio un abito a essere il tesoro più prezioso del relitto del Palmwood: precisamente, si tratta di un vestito da sposa in argento, realizzato in raso di seta con motivi intrecciati che ricordano dei cuori legati da nodi. Sulle parti del vestito, in particolare sul corpetto e su una parte della gonna, sono anche stati cuciti dei dischi d’argento purissimo, che ne aumentavano il valore e che dovevano probabilmente restituire un effetto simile a quello delle moderne paillettes.
Nello stesso forziere era però contenuto anche un altro abito, che seppur meno prezioso resta un capolavoro: creato con seta damascata, mostra un motivo floreale intrecciato e comprende un corpetto, maniche a sbuffo, una gonna plissettata con ventagli che si aprono sul davanti e altri abbellimenti. Il lungo periodo sott’acqua ha purtroppo “dipinto” i due abiti, che dai colori originali (probabilmente crema per l’abito da sposa e rosa e dorato per l’altro) appaiono adesso sui toni del marrone, ma non ne ha inficiato il valore.
Non solo abiti: le preziosità del Palwmood
Dal relitto del Palwmood sono stati estratti, dopo moltissimi anni di lavori (i resti della nave sono stati trovati nel 2009) moltissime altre preziosità. Secondo i ricercatori del Museo Kaap Skil nei Paesi Bassi, dove è esposta l’esclusiva collezione di oggetti, alcuni non erano mai stati visti prima: i forzieri erano pieni di tessuti, argenteria, rilegature di libri in pelle e altri beni rimasti incredibilmente intatti a dispetto del tempo e della collocazione sul fondo del mare.
Oltre agli abiti, tre esempi straordinari del valore del carico del Palmwood sono una rilegatura recante lo stemma della famiglia reale inglese Stuart in stampa d’oro, un caftano in tessuto prezioso e un tappeto orientale ornato con fili d’oro, argento e piccolissime perle. I ricercatori hanno lavorato per anni per fare un inventario e ora tutti gli oggetti sono esposti in vetrine realizzate ad hoc: in particolare, gli abiti sono conservati in teche ermetiche e riempite di azoto, che ne impediscono l’ulteriore deterioramento.