Threads è un successo e Musk insulta Zuckerberg
Il boom di iscritti a Threads, la nuova piattaforma anti Twitter di Meta, ha fatto innervosire Elon Musk che, per risposta, ha minacciato denuncia e ha scritto oscenità su Twitter
Mark Zuckerberg gongola, mentre Elon Musk sta dando probabilmente il peggio di sé insultando su Twitter il fondatore di Facebook. Se non conoscessimo la “potenza di fuoco” di Meta non riusciremmo a credere a ciò che dice Zuckerberg, se non conoscessimo il “personaggio” Elon Musk non riusciremmo a credere a ciò che ha scritto sul social che ormai possiede e penseremmo che gli hanno hackerato il profilo (cosa effettivamente successa qualche anno fa).
Al centro di tutto, come in molti avranno già capito, c’è il boom praticamente istantaneo della nuova app Threads di Meta e il fastidio da esse derivante per il padrone di Twitter. Che, domo le minacce di denuncia, ora lancia una sfida “all’ultimo centimetro” a quello di Threads. Andiamo con ordine.
Boom di Threads: 100 milioni in 5 giorni
Threads è probabilmente l’app con la crescita più veloce di sempre: in appena 5 giorni ha raggiunto i primi 100 milioni di utenti, nonostante il fatto che al momento sia disponibile solo in USA e nel Regno Unito. Chiaramente a spingere l’app è stato il fatto che è una sorta di estensione di Instagram, piattaforma con il pubblico più consolidato e fedele di tutto l’universo Meta.
Da Instagram a Threads, anche solo per provare com’è, è un attimo e da zero a 100 milioni di utenti sono appena 5 giorni. Zuckerberg se ne vanta, ovviamente su Threads (dopo aver invitato tutti a provarlo, scrivendolo su Twitter), facendo notare che ancora Meta non ha nemmeno avviato le campagne promozionali per spingere gli utenti ad iscriversi.
Nessuna piattaforma, nemmeno la contestatissima ChatGPT, aveva mai raggiunto tanti iscritti in così poco tempo. Ma la cosa più interessante è che moltissimi creator, influencer e persino grandi aziende (in particolare moltissimi dei brand della moda che stavano già su Instagram) hanno già aperto un profilo su Threads mostrando di credere nella piattaforma.
Elon Musk l’ha presa male
“Sei libero di essere realmente te stesso qui“. Con queste parole, pubblicate oggi su Twitter, Elon Musk risponde alla pioggia di critiche arrivatagli addosso dopo le ben poche eleganti uscite su Mark Zuckerberg.
Dopo aver minacciato, tramite i suoi legali, Meta per il presunto plagio (Threads sarebbe troppo simile a Twitter), il proprietario del social dell’uccellino non è riuscito a tenere a bada i pollici e ha lanciato nel Web un paio di tweet molto sgradevoli.
Il primo recita, letteralmente, così: “Zuck è un cornuto“. Il secondo recita, letteralmente, così: “Propongo una vera e propria gara di misurazione del c****“.
Twitter è alla fine?
Elon Musk è sempre stato un personaggio molto strano e con ben pochi peli sulla lingua, ma non è certamente uno stupido. Il fatto che sia così nervoso e che non faccia assolutamente nulla per nasconderlo, però, forse è troppo persino per lui.
In molti, negli Stati Uniti, interpretano questo comportamento come un segnale negativo per Twitter: la piattaforma è in fortissima difficoltà, anche se Musk afferma che non è mai stata così viva da quando è nata, e gli investitori pubblicitari sono sempre più restii a comprare spazi pubblicitari su un social dal futuro incerto.
Il buon Elon, in passato, ha dimostrato di saper risorgere dalle sue ceneri anche quando le sue aziende erano in condizioni difficilissime (basti pensare alla storia recente di Tesla). Sarà così anche questa volta?