SCIENZA

Hanno davvero trovato delle tracce di dinosauro, una specie gigantesca

Al Dinosaur Valley State Park in Texas sono state scoperte delle enormi impronte di dinosauro mai viste prima: appartengono a un "superpredatore".

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Fonte: Dinosaur Valley State Park - Texas

Il Texas sta vivendo uno dei peggiori casi di siccità mai registrati. Fiumi e corsi d’acqua si prosciugano sempre più e le ondate di calore non lasciano scampo alla popolazione locale. Eppure è proprio grazie a queste condizioni meteorologiche estreme (e pericolose) che al Dinosaur Valley State Park sono emerse delle tracce di dinosauro che altrimenti sarebbe stato impossibile osservare: una specie gigantesca che risale a circa 113 milioni di anni fa.

Tracce di dinosauro giganti in Texas

Il Dinosaur Valley State Park è una vera istituzione in Texas. Ogni anno attira migliaia di visitatori, pronti a scoprire non solo le meraviglie della natura circostante, ma anche (se non soprattutto) le incredibili sorprese che il parco riesce a donare a ogni passo. Le testimonianze sugli antichi abitanti della Terra non mancano, ma in una nota resa pubblica lo scorso lunedì 22 agosto 2022 la portavoce Stephanie Salinas Garcia ha rivelato una recente scoperta: nuove tracce di dinosauro mai viste prima e appartenenti a una specie di dimensioni gigantesche.

Stando alle parole della dottoressa Garcia, il dinosauro in questione è l’Acrocanthosaurus, un enorme teropode che era diffuso principalmente nell’attuale Nord America agli inizi del Cretaceo. Oltre al Texas, infatti, se ne trovano testimonianze e resti anche in altri Stati come il Maryland e l’Oklahoma, dove il predatore viveva cacciando e nutrendosi di grossi sauropodi, ornitopodi e ankylosauri. Alto 4,5 metri in media, un esemplare adulto di Acrocanthosaurus poteva raggiungere le 7 tonnellate. Basta questo per comprendere quanto fosse forte e imponente: non a caso è considerato un “superpredatore”.

La scoperta al Dinosaur Valley State Park in Texas senza dubbio ha reso entusiasti i visitatori e i gestori del parco, tuttavia lascia un retrogusto amaro. Purtroppo è la siccità sempre crescente ad aver permesso alle orme di emergere, provocando il lento ma inesorabile prosciugamento dei fiumi che attraversano la zona. La dottoressa Garcia si è detta entusiasta della scoperta, ma ha già preannunciato che le impronte dell’Acrocanthosaurus resteranno visibili per poco: nelle prossime settimane sono previste forti precipitazioni che (si spera) rimpolpino le riserve idriche di fiumi, laghi e torrenti. “Il Dinosaur Valley State Park continuerà a proteggere queste tracce di 113 milioni di anni fa non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future”, ha affermato la Garcia.

Siccità e nuove scoperte

Il 2022 è stato (e continua a essere) un anno caratterizzato da temperature altissime, di gran lunga sopra la media stagionale e non solo negli USA. Da ogni parte del mondo sono giunte notizie allarmanti in merito al prosciugamento di laghi e corsi d’acqua, provocando danni ingenti alle coltivazioni e in generale all’ecosistema. D’altra parte l’esposizione dei letti dei fiumi e di fondali mai esplorati, ha dato la possibilità agli studiosi di rintracciare e osservare da vicino tracce inedite e resti fossili risalenti a centinaia di milioni di anni fa (e non solo).

Proprio come accaduto al Dinosaur Valley State Park, anche nel parco di Glen Rose (sempre in Texas) sono state rinvenute le tracce di un dinosauro gigante, un Sauroposeidon alto circa 20 metri e del peso di circa 44 tonnellate. Dal fiume Danubio, invece, sono emersi i resti di dozzine di navi da guerra tedesche risalenti alla Seconda Guerra Mondiale mentre nel bacino idrico di Valdecanas, in Spagna, ha fatto capolino niente meno che un cerchio rituale preistorico simile a quello di Stonehenge.

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