SCIENZA

Trovati i resti di un antico tempio ellenistico, incredibile scoperta nelle Grotte di Pertosa-Auletta

Le Grotte Pertosa-Auletta nascondevano un tesoro preziosissimo: hanno trovato i resti di un'antica struttura di culto del IV-I secolo a.C.

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Una nuova scoperta nelle Grotte di Pertosa-Auletta, nel cuore del Geoparco Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Una affascinante rete di cavità naturali con un lungo fiume sotterraneo navigabile (il Negro, l’unico in Italia) e una serie di reperti e strutture che risalgono all’Età del Bronzo, ma non solo. Gli ultimi scavi hanno riportato alla luce i resti di un luogo di culto di età ellenistica, con risultati di notevole interesse.

La campagna di scavi nelle Grotte di Pertosa-Auletta

La campagna di ricerche archeologiche 2025 nelle Grotte di Pertosa-Auletta, situata nel Geoparco Cilento, Vallo di Diano e Alburni in provincia di Salerno, è giunta al suo termine e dalla seconda metà di gennaio a oggi si è concentrata essenzialmente nell’Antegrotta del sito.

Il progetto ha visto collaborare la Fondazione MIdA (Musei Integrati dell’Ambiente) e l’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA), pronte a presentarne i risultati il prossimo 22 febbraio in occasione di TourismA 2025, ovvero il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale in programma a Firenze.

Ritrovata un’antica struttura di culto

“Di notevole interesse i primi risultati a cui sono approdati gli scavi, che hanno evidenziato l’esistenza di una struttura di culto di età ellenistica (IV-I secolo a.C.) presente lungo il corso d’acqua sotterraneo – si legge nel comunicato -. Gli archeologi hanno recuperato nell’area sacra numerosi reperti e nei prossimi mesi sono previsti studi specialistici e varie attività di documentazione”.

Fonte foto: Ufficio Stampa

Campagna di scavi nelle Grotte di Pertosa-Auletta, foto di Felice Larocca

L’antica struttura di culto non è, però, l’unica scoperta degna di nota. Le Grotte di Pertosa-Auletta sono note anche per i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C. ed è a proposito di questo che gli scavi hanno riportato alla luce qualcosa: “Sono proseguite le ricerche sulla palafitta protostorica presente nella cavità – un caso unico in Europa in ambiente ipogeo – con l’individuazione di ulteriori estensioni della struttura, sottoposta a campionature di legni per successive analisi di laboratorio”.

“La ripresa delle indagini è prevista per gli inizi del 2026, ancora una volta in concomitanza con il temporaneo periodo di fermo biologico del sistema sotterraneo, quando le visite turistiche vengono sospese dalla Fondazione MIdA, ente di gestione della grotta”, si legge ancora nel comunicato.

Un convegno dedicato all’affascinante sito

Come anticipato, Fondazione MIda e ICA presenteranno i risultati di quest’ultima campagna di scavi il prossimo 22 febbraio in occasione del Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale di Firenze (TourismA 2025).

Il convegno Lungo le acque oscure. Archeologia delle Grotte di Pertosa-Auletta “costituirà un momento per presentare e sottolineare a un ampio pubblico l’importanza archeologica del sito”. Previsti gli interventi di Irma Della Giovampaola, direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, e Maria Rosaria Carfagna, presidente Fondazione MIdA. E ancora l’intervento di Felice Larocca, direttore del Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici” e del Museo Speleo-Archeologico di Pertosa, e  quello di Alessia Fuscone, funzionario archeologo dell’Istituto Centrale per l’Archeologia e Lorenzo Mancini, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino.

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