Un tesoro nascosto sotto terra: la scoperta di antichi reperti archeologici sulla Napoli-Bari
Incredibile scoperta in Italia durante i lavori sulla linea ferroviaria Napoli-Bari: emergono dal terreno reperti preistorici e di epoca roman

È stata fatta un’incredibile scoperta in Italia durante i lavori di potenziamento della linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari.
Un inaspettato tesoro storico è emerso da sotto terra. Gli scavi hanno attraversato territori ricchi di reperti archeologici di straordinario valore, svelando antiche tracce di civiltà transitate in queste zone nei millenni.
L’incredibile scoperta in Italia: cosa sappiamo
I recenti ritrovamenti fatti dal Gruppo FS, durante i lavori per il potenziamento della linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari, spaziano dal villaggio dell’età del Rame a una villa romana intatta, e sono stati presentati pubblicamente presso la stazione di Napoli Afragola. Questa è l’ennesima testimonianza di come i moderni cantieri possano trasformarsi in vere e proprie finestre sul passato.
Come riportato dal comunicato ufficiale, il sito più affascinante è quello scoperto a Gaudello, dove è stato individuato un villaggio appartenente all’età del Rame, una delle prime fasi della preistoria. La scoperta di questo insediamento conferma l’importanza della regione come crocevia di culture antiche, ben prima dell’arrivo delle civiltà classiche.
Gli scavi, che si sono svolti nelle tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano, hanno permesso di rinvenire una vasta gamma di reperti, tra cui utensili, oggetti in pietra e ceramica, che offrono uno spaccato della vita quotidiana degli abitanti di quell’epoca.
Proseguendo il viaggio nel tempo, gli archeologi hanno riportato alla luce un tratto dell’antica via Appia a Maddaloni, confermando il passaggio in quest’area di una delle arterie principali che collegavano Roma al Sud Italia. Il basolato ritrovato, che si estende lungo una porzione significativa della strada, si è conservato in modo eccezionale, grazie alla cura con cui i Romani realizzarono queste infrastrutture secolari. Ora è possibile studiare meglio come le civiltà romane gestivano la viabilità e le comunicazioni.
Altra scoperta di grande rilievo è il santuario di epoca ellenistico-romana situato nel comune di Ponte. Il sito, dove sono stati rinvenuti numerosi materiali votivi, tra cui statuine in bronzo, monete e oggetti in terracotta, dimostra l’importanza religiosa e culturale della zona nel periodo di transizione tra la dominazione greca e quella romana. Un grande sincretismo culturale ha caratterizzato il periodo, in cui le divinità greche venivano sovente associate a quelle romane. Anche in questo caso si potranno approfondire gli studi sulle pratiche religiose di quei tempi.
L’archeologia preventiva
Non meno rilevante è la villa romana ritrovata a Solopaca. Esplorata quasi per intero, la villa offre uno spaccato completo della vita aristocratica romana, con le sue eleganti strutture residenziali e gli ambienti decorati. Accanto alla villa sono state rinvenute sepolture di cultura campana, caratterizzate da corredi funerari ricchi e variegati, che includono oggetti di valore come monili, vasi e piccole statuine. Questi ritrovamenti, alcuni dei quali ancora in fase di studio, fanno luce sulle usanze funerarie e sullo status sociale delle famiglie dell’epoca.
Il Gruppo FS, attraverso un’approfondita e proattiva gestione archeologica, infatti, ha dimostrato come il progresso infrastrutturale e la tutela del patrimonio culturale possano coesistere. L’archeologia preventiva, che consente di identificare e preservare i reperti prima che vengano danneggiati dai lavori, si è rivelata un fondamentale strumento di salvaguardia.
In questo scenario, è stato possibile avviare indagini approfondite su ogni ambiente che fa parte di quest’incredibile scoperta in Italia, utilizzando tecniche moderne come ricostruzioni virtuali e analisi scientifiche per valorizzare i siti e renderli accessibili al pubblico.
Inoltre, la sinergia tra le soprintendenze locali e le società del Gruppo FS, tra cui Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Italferr e Anas, ha reso possibile un impegno congiunto nella conservazione e valorizzazione dei reperti. La collaborazione con Archeolog, un ente del Terzo settore del Gruppo FS, ha fornito risorse per il restauro e la musealizzazione dei ritrovamenti, affinché possano essere studiati, esposti e apprezzati da un pubblico più vasto.
Il progetto della nuova linea AV/AC Napoli-Bari, che promette di ridurre il tempo di viaggio tra le due città a soli due ore è, quindi, l’occasione non solo per modernizzare l’infrastruttura, ma anche per riscoprire e valorizzare il patrimonio storico di un territorio che, sotto la superficie, nasconde storie millenarie.