È ufficiale, esiste un pianeta molto simile al nostro: la conferma
James Webb porta a casa il suo primo successo: ha identificato un esopianeta molto simile alla Terra, e ora ne analizzerà l'atmosfera. Ecco che cosa sappiamo.
Là fuori, nello spazio più profondo, ci sono sicuramente alcuni pianeti che riproducono le caratteristiche principali della Terra. E che, forse, potrebbero essere abitabili. La ricerca continua senza sosta, e ora gli scienziati hanno uno strumento in più su cui fare affidamento: si tratta del telescopio spaziale James Webb, che ha da poco compiuto il suo primo anno di operatività. Nei giorni scorsi, per la prima volta, ha scoperto un esopianeta molto simile al nostro.
Il telescopio James Webb scopre il suo primo esopianeta
Lanciato nello spazio il 25 dicembre 2021, il telescopio spaziale James Webb è uno degli strumenti più all’avanguardia della NASA. Lavora nello spettro degli infrarossi, e la sua risoluzione è così elevata che gli permette di osservare corpi celesti lontanissimi da noi, che il suo predecessore Hubble non riusciva ad individuare. Dopo aver portato a casa immagini strabilianti, come quelle che ritraggono i Pilastri della Creazione, ora il telescopio ha raggiunto un altro grande successo: ha scoperto il suo primo esopianeta, e somiglia incredibilmente alla Terra.
Un team di ricercatori guidato da Kevin Stevenson e Jacob Lustig-Yaeger, della Johns Hopkins University del Maryland, ha analizzato a fondo i dati ricevuti dal TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), i quali indicavano l’esistenza di un pianeta fuori dal nostro Sistema Solare che poteva avere caratteristiche simili alla Terra. Gli scienziati hanno così deciso di usare James Webb per approfondire le loro ricerche, e con due sole osservazioni di transito il suo spettrografo nel vicino infrarosso è riuscito a catturare l’esopianeta.
Cosa sappiamo sul nuovo esopianeta simile alla Terra
Il nuovo pianeta è stato classificato come LHS 475 b, è di dimensioni quasi uguali al nostro e ha un clock pari al 99% del diametro terrestre. Inoltre completa un’orbita in appena due giorni ed è molto vicino alla sua stella, una nana rossa che ha meno della metà della temperatura del Sole. “Non c’è dubbio che il pianeta sia lì” – ha affermato Lustig-Yaeger – “I dati incontaminati di Webb lo convalidano”. E, a quanto pare, è davvero più simile alla Terra di quanto non si possa immaginare: “Il fatto che sia anche un piccolo pianeta roccioso è impressionante per l’osservatorio” – ha aggiunto Stevenson. Questo permetterà loro, infatti, di studiare l’atmosfera di un corpo celeste che, seppur fuori dal Sistema Solare, ha molte caratteristiche in comune con il nostro pianeta.
Sull’atmosfera presente su LHS 475 b, tuttavia, c’è ancora un alone di mistero. Il telescopio James Webb è l’unico, tra quelli attualmente operativi, a poter essere in grado di definire cosa c’è – e soprattutto cosa non c’è – nell’atmosfera di un pianeta roccioso. Analizzando il suo spettro di trasmissione, gli astronomi stanno cercando di capire che cosa caratterizza questo esopianeta. “Il telescopio è così sensibile che può facilmente rilevare una serie di molecole, ma non possiamo ancora trarre conclusioni definitive” – ha dichiarato Erin May, della Johns Hopkins University.
Gli esperti hanno già escluso la presenza di alcune atmosfere di tipo terrestre, come ad esempio quella dominata dal metano che caratterizza Titano, la luna più grande di Saturno. È possibile che il pianeta non abbia atmosfera, o che quest’ultima sia caratterizzata puramente da anidride carbonica, che sarebbe molto difficile da rilevare. Saranno necessarie ulteriori osservazioni per poter stabilire il tipo di atmosfera di LHS 475 b, del quale però sappiamo che è di diverse centinaia di gradi più caldo rispetto alla Terra.