Utilizzata l'intelligenza artificiale per riportare "in vita" la voce del Re Riccardo III
La voce di un defunto è stata riportata "in vita" grazie a un progetto che unisce archeologia e intelligenza artificiale: da oggi è possibile sentire parlare Re Riccardo III
È stata riportata “in vita” la voce di un defunto: si tratta di un personaggio illustre, cioè il sovrano Riccardo III.
L’esperimento, davvero affascinante, è stato possibile grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale e a un team multidisciplinare che ha saputo unire tecnologia e archeologia.
L’avatar digitale di Riccardo III
La tecnologia ha recentemente permesso di “riportare in vita”, in maniera sorprendente, la voce di Riccardo III, l’ultimo sovrano della dinastia Plantageneta. Grazie a un sofisticato avatar digitale, ora è possibile ascoltare il re con un accento che appartiene distintamente allo Yorkshire, frutto di una ricerca scientifica e storica che ha richiesto anni di lavoro e una sinergia tra discipline diverse.
Questo progetto rappresenta un passo avanti nel connubio tra intelligenza artificiale e archeologia storica, dimostrando come la tecnologia possa arricchire la comprensione del passato.
L’avatar, esposto presso il York Theatre Royal, è il risultato di un lungo processo che ha coinvolto esperti di settori come terapia del linguaggio, psicologia forense, odontoiatria e archeologia. La creazione della voce si è basata su una ricostruzione digitale della testa del monarca, realizzata dal team Face Lab della Liverpool John Moores University, guidato dalla professoressa Caroline Wilkinson, specialista in identificazione craniofacciale. Partendo dalla struttura ossea di Riccardo III, gli studiosi hanno lavorato per immaginare quale potesse essere il suo timbro vocale e il suo modo di parlare, combinando dati scientifici e intuizioni storiche.
Riccardo III è una figura controversa della storia inglese, il cui regno si concluse tragicamente nella Battaglia di Bosworth del 1485. I suoi resti, rinvenuti nel 2012 sotto un parcheggio a Leicester, furono identificati attraverso un’analisi del DNA e altre tecniche scientifiche avanzate. Questa scoperta ha segnato l’inizio di un rinnovato interesse per il sovrano, spesso ritratto in maniera negativa nelle opere di Shakespeare, ma riconosciuto da alcuni storici e appassionati come un leader complesso e meno spietato di quanto si creda.
L’idea di ridare voce al defunto sovrano
Il progetto per ricreare la voce di Riccardo III nacque quasi per caso, durante un evento in cui si discutevano le differenze tra il re raccontato dalla storia e il personaggio shakespeariano. Yvonne Morley-Chisholm, coach vocale, fu invitata a proporre una dimostrazione e decise di esplorare l’idea di come il re potesse realmente parlare. Da quel momento, l’iniziativa si è trasformata in un ambizioso programma di ricerca, che ha coinvolto il Richard III Society e altri esperti nel tentativo di restituire al sovrano una dimensione umana più autentica.
Un aspetto particolarmente interessante del progetto è l’accento dello Yorkshire attribuito a Riccardo III, che si discosta notevolmente dalle interpretazioni teatrali di celebri attori come Ian McKellen o Laurence Olivier. L’accuratezza dell’accento è stata determinata attraverso lo studio dei dialetti della regione in epoca medievale, contribuendo a rendere il risultato finale il più fedele possibile al contesto storico. Tale dettaglio aggiunge profondità al personaggio di Riccardo III, offrendo una rappresentazione che si allontana dagli stereotipi e si avvicina alla realtà.
La ricostruzione della voce di Riccardo III non è solo un’impresa tecnologica, ma anche un esempio di come la scienza possa interagire con la cultura per riscoprire il passato in modo innovativo. Questo progetto ha permesso non solo di far “rivivere” il re, ma anche di approfondire la comprensione del suo tempo, della sua vita e delle sue peculiarità. Ascoltare la voce di una figura storica, anche se ricreata artificialmente, può suscitare emozioni intense e rafforzare il legame tra passato e presente.
Grazie all’intelligenza artificiale il confine tra storia e innovazione si fa sempre più sottile, permettendo di esplorare nuovi modi per conoscere e valorizzare le nostre radici culturali. La voce di Riccardo III, che un tempo risuonava nei campi di battaglia e nei saloni reali, ora può essere ascoltata di nuovo, arricchendo la narrazione storica con uno sguardo al futuro.