SCIENZA

Perché il vulcano in Islanda non ha ancora eruttato? Cosa sappiamo dell'imminente esplosione

L'attività sismica vicino a Grindavík, in Islanda, ha preso una piega sempre più preoccupante. Ma come mai questo vulcano che sta mettendo in allarme tutti ancora non erutta?

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È ormai da diverso tempo che le cronache non fanno che parlare del vulcano in Islanda che, di giorno in giorno, sembra lanciare segnali sempre più drammatici e allarmanti. Fagradalsfjall, nome del vulcano, ha già provocato ingenti danni sulla penisola di Reykjanes e ha condotto all’evacuazione della cittadina di Grindavik, che ha visto letteralmente il suo sottosuolo spaccarsi e fare spazio a crepe profonde e spaventose. Eppure, sembra che ancora tutto taccia.

Perché il vulcano non ha ancora eruttato?

Andiamo subito al sodo: come mai nonostante i segnali di attività questo minaccioso vulcano non ha ancora eruttato? Nonostante in molti tendano a romanzare la vicenda, parlando di una sorta di vendetta della natura nei confronti dell’uomo, per via dell’indifferenza di quest’ultimo e delle azioni sconsiderate che stanno portando a conseguenze sempre più estreme, il motivo è naturalmente molto più spiegabile e meno fantasioso di così.

In sostanza, attualmente il magma si sta muovendo sotto la regione islandese di Suðurland, spostandosi verso l’alto. Questi movimenti si stanno svolgendo poche miglia a nord-est di Grindavik, ma dato che il magma non può ancora giungere in superficie perché la spinta dei gas presenti nel sottosuolo è insufficiente, non si verifica una vera e propria eruzione.

Attualmente, dunque, il magma si sta infilando tra le rocce della crosta terrestre e sta penetrando in fessure o faglie esistenti. Questo non significa che non ci siano conseguenze disastrose: nello specifico, per il momento il magma si sta muovendo lungo una faglia che si articola sotto la città di Grindavik, ed è proprio questo il motivo per cui la cittadina sta venendo distrutta e il suo terreno si sta sfaldando.

Cosa succederà quando il vulcano erutterà?

Purtroppo le conseguenze che stanno mettendo in ginocchio Grindavik potrebbero non essere le uniche dei tumulti del vulcano Fagradalsfjall. Come abbiamo già accennato, il colosso roccioso manda segnali già da molto tempo eppure nessun esperto è in grado di prevedere con precisione quando l’eruzione si verificherà. Nonostante il canale di magma, lungo circa 15 chilometri, sia palesemente in salita, non c’è alcuna notizia su date e ora e la verità è che non ci sono neanche certezze su cosa succederà davvero quando l’evento avrà luogo.

Fino a qualche tempo fa secondo l’Icelandic Met Office (Istituto meteorologico islandese che si occupa anche delle eruzioni vulcaniche), era molto probabile che l’eruzione in arrivo non fosse di tipo esplosivo. Questa possibilità era caldeggiata da diversi esperti, che sostenevano che molto più probabilmente nel momento clou si aprirà una fessura in grado di far fuoriuscire colate di lava.

Negli ultimi giorni, invece, alcuni esperti hanno iniziato a paventare lo scenario di un’eruzione che potrebbe avvenire in mare. Se così fosse si tratterebbe di un’eruzione esplosiva, ed è per questo che le autorità islandesi stanno valutando l’interruzione e l’inibizione di alcune rotte navali.

L’attività sismica e lo stato d’emergenza

In Islanda l’attività sismica è iniziata diverso tempo fa, ed è già in atto uno stato d’emergenza il cui grado sembra destinato a innalzarsi. Nella cittadina di Grindavik il vapore esce dalle strade ormai spaccate e diversi scienziati parlano della possibilità concreta di una nube di cenere esplosiva, che potrebbe venir sprigionata dal contatto della roccia surriscaldata con l’acqua. Non c’è dunque alcuna certezza se non quella di rimanere il più possibile in allerta.

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