Scatta la zona rossa ai Campi Flegrei: ecco la mappa dei territori a rischio
Ancora preoccupazione ai Campi Flegrei, dove le autorità stanno lavorando per un piano d'emergenza ma soprattutto prevenzione: la mappa della zona rossa.
La situazione ai Campi Flegrei preoccupa ormai da settimane, nonostante sia risaputo che si tratta di una zona a rischio sismico (ormai da 2.000 anni). Quel che preme alle autorità e naturalmente ai cittadini è che si faccia qualcosa per sorvegliare ed eventualmente arginare i danni legati all’attività vulcanica e bradisismica. Nell’ultima riunione i sindaci campani e il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, hanno definito una nuova mappa dei territori a rischio.
Che succede ai Campi Flegrei
Facciamo un piccolo passo indietro, per chi non fosse informato. Il territorio dei Campi Flegrei è stato protagonista di mesi difficili, tutto a causa del supervulcano (tra i più grandi al mondo) che ospita al suo interno e che malauguratamente ha ripreso la sua attività. Da qui le continue scosse di terremoto – ma non solo – in una zona a rischio fortemente popolata.
Ma c’è di più, perché lo studio Dinamica della camera magmatica nella caldera dei Campi Flegrei, pubblicato lo scorso febbraio, ha evidenziato come la zona corra un doppio rischio: da una parte quello vulcanico strettamente legato all’attività sismica, dall’altro quello del bradisismo, che scava molto più in profondità. La presenza di camere di magma nel sottosuolo è in grado di provocare l’innalzamento o l’abbassamento dell’intera area calderica.
Cos’è il bradisismo
Letteralmente con la parola bradisismo ci si riferisce a un “movimento lento del suolo”, nonché a un fenomeno ciclico connesso all’attività di un vulcano, quindi al relativo sciame sismico. I Campi Flegrei sono da sempre una delle più grandi strutture vulcaniche d’Italia (ma non solo), con una potenza superiore perfino al tanto temuto Vesuvio che di tanto in tanto ricorda ai cittadini di Napoli la sua presenza.
In un’area popolata come questa è inevitabile che la preoccupazione salga. Quel che ne è derivato nelle ultime settimane è l’ideazione – almeno in teoria – di un piano che possa arginare eventuali danni e soprattutto prevenirli, adottando delle misure efficaci per ridurre i rischi per la popolazione. I “serbatoi” di magma sono collocati in profondità ma le scosse di terremoto potrebbero agevolare la fuoriuscita di questo materiale, dando luogo a una vera e propria eruzione.
Già dal 2012 il livello di allerta sui Campi Flegrei è passato da verde a giallo ma, vista l’intensificazione dell’attività nelle ultime settimane, si è ipotizzato di passare all’allerta arancione. Ipotesi che, di fatto, consisterebbe nell’evacuazione dei pazienti negli ospedali e di quella volontaria e totalmente autonoma dei cittadini e che non è attualmente stata presa in considerazione: “I dati, però, ci dicono in maniera inequivocabile che la situazione è sotto controllo e solo una variazione significativa dei parametri di monitoraggio può, eventualmente, giustificare un cambio del livello di attenzione”, ha dichiarato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Campi Flegrei, la mappa della zona rossa
Intanto è stata definita una zona rossa relativa al rischio bradisismico, più circoscritta rispetto a quella relativa al più generale rischio sismico. Si parla di un perimetro abitato da circa 85mila persone con oltre 15mila edifici distribuiti tra i comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli: “Il piano anti bradisismo ha disegnato una nuova e più limitata zona rossa che riguarda circa 85mila residenti – si legge sul Corriere del Mezzogiorno -, tra cui quelli di Pozzuoli, Bacoli e di alcuni quartieri come Bagnoli, Soccavo, Pianura e Posillipo. Il piano prevede che saranno effettuate verifiche su almeno 15 mila edifici residenziali, per testarne la capacità di resistenza ai terremoti”. Nella zona a rischio bradisismo non rientra, invece, il comune di Quarto.
Il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha sottolineato che saranno “intensificate le esercitazioni di Protezione Civile e si avvierà nei prossimi giorni la ricognizione della vulnerabilità degli edifici pubblici e privati nell’area rossa”.