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SCIENZA

Allarme gas per il bradisismo nei Campi Flegrei: cosa sta succedendo e cosa si rischia

Al rischio eruzione della Solfatara si aggiunge anche il pericolo anidride carbonica per gli abitanti dei Campi Flegrei: ecco cosa sta accadendo

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Campi Flegrei Fonte foto: ANSA

L’allarme ai Campi Flegrei non si è mai interrotto. Muta l’intensità ma l’allerta non è svanita, al netto del fatto che le notizie trovino o meno spazio su scala nazionale. Ora si è tornati a parlare della situazione perché la criticità riguarda anche i livelli di anidride carbonica rilevati.

Rischio Campi Flegrei, cosa sta succedendo

La caldera dei Campi Flegrei vede circa 500mila persone a rischio, perché abitano l’area rossa intorno al vulcano Solfatara. Da anni ormai si vive una condizione di agitazione vulcanica e dal 2021 la commissione Grandi rischi ha deciso che il livello d’allarme dovesse essere giallo e non più verde.

Il tutto si ricollega al regolare aumento dei sismi e delle emissioni, con conseguente sollevamento del suolo. Una certa generazione ricorda come tutto ciò sia già avvenuto in “tempi recenti”, ovvero 1970, 1983 e 1984.

Rispetto agli anni ’80, il bradisismo ascendente ha però fatto superare il livello di risalita massimo di circa 40 centimetri. Al termine di gennaio 2025 nel rione Terra di Pozzuoli il sollevamento era di 138 cm, di cui 20 in aggiunta da gennaio 2024 (rapidità di risalita in un anno di 1-2 cm al mese).

Pericolo anidride carbonica

Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha ricevuto dall’Ingv un’allerta relativa al concentramento di CO2 eccessivo in alcune zone dell’area flegrea. L’informazione è stata trasmessa ai sindaci ed è stato attivato un monitoraggio puntuale, che ha portato alla chiusura di una scuola in via preventiva e non solo.

Sono stati accordati anche dei rilevamenti anti gas e controlli per l’anidride carbonica nelle gallerie e nei tunnel delle metropolitane. Tutto ciò si spiega perché in un vulcano attivo il degassamento dei fluidi della camera magmatica avviene sotto forma di emissioni, soprattutto di CO2 e H2S (idrogeno solforato.

Nei Campi Flegrei si è registrato un netto aumento delle emissioni di questi due gas nel corso degli ultimi 10 anni. Tutto ciò in aumento con i sismi e il sollevamento del suolo. Allo stato attuale vengono emesse 5.000 tonnellate al giorno di CO2, circa. Di fatto è lo stesso quantitativo di un vulcano in eruzione.

Uno studio dell’Ingv evidenzia inoltre come anche le statistiche delle emissioni di anidride solforosa siano aumentate nell’arco degli ultimi sette anni. Di quanto? Ben cinque volte. Un chiaro segnale di risalita del magma dai serbatoi di profondità, insieme all’aumento dello zolfo nelle emissioni. In termini pratici, nel quotidiano l’area flegrea è divenuta ancora più ricca di anidride solforosa, che si riconosce per la classica puzza di uova marce. Ciò non è solo un fastidio ma un’allerta.

Perché si controllano le gallerie della metro? Il motivo è semplice. L’anidride carbonica è più pesante dell’aria e si deposita in basso, soprattutto nei luoghi con minore ricambio d’aria e al di sotto del livello stradale. Qualcosa di cui tener conto anche per quanto riguarda depositi, cantinati e garage dei privati cittadini. Le autorità infatti consigliano massima attenzione in caso ci si trovi in luoghi chiusi sotterranei.

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