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Facebook diventa a pagamento

Un memo intenro a Meta parla chiaramente di introdurre funzioni a pagamento sia in Facebook che in Instagram: cosa sta per cambiare

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Il salasso per creare il Metaverso, da una parte, l’impossibilità di tracciare gli utenti a scopi pubblicitari sui dispositivi di Apple, dall’altra: Meta, cioè Facebook, è tra l’incudine e il martello e l’unica soluzione per salvare il bilancio del social blu, ma anche di Instagram, potrebbe essere quella di farlo diventare a pagamento.

Non del tutto, ma almeno in parte sì: dentro Meta, infatti, si discute apertamente di introdurre funzioni a pagamento in Facebook e in Instagram, al fine di ricavare più denaro da queste due immense piattaforme, sempre più costose da tenere in piedi. L’idea, quindi, è quella di replicare il metodo WhatsApp (che, però, ancora non si sa se e quanto funzionerà): l’app di chat più usata al mondo, infatti, sta per aggiungere una versione "premium" dedicata alle aziende, con funzioni riservate a chi paga. A chi non paga, invece, restano le normali funzioni già note. Ma quali saranno le funzioni gratis, e quali quelle a pagamento, di un eventuale Facebook Premium?

Come sarà Facebook Premium

La notizia dell’arrivo di funzioni a pagamento su Facebook, e su Instagram, è stata riportata da The Verge. Il noto giornale online americano ha potuto leggere un documento interno a Meta in cui si parla della creazione di una divisione aziendale dedicata alle "possible paid features", cioè alle possibili funzioni a pagamento.

The Verge ha chiesto chiarimenti in merito a John Hegeman, che in Meta è a capo della divisione monetizzazione, e il dirigente è stato vago, pur confermando in sostanza la notizia: "Vediamo l’opportunità di creare nuovi tipi di prodotti, funzionalità ed esperienze per cui le persone sarebbero disposte a pagare e per cui sarebbero entusiaste di pagare", ha detto Hegeman senza, però, aggiungere nessun dettaglio.

Secondo il dirigente, però, le funzionalità a pagamento non rappresenteranno nel breve termine una grossa fonte di entrate per Meta. Si preannuncia, quindi, un lancio molto graduale di tali funzionalità ma, dice ancora Hegen, "Su un orizzonte temporale di cinque anni penso che [l’introduzione di funzioni a pagamento] possa davvero muovere l’ago e fare una differenza piuttosto significativa".

Facebook senza pubblicità?

La domanda che tutti si staranno ponendo, a questo punto, è se tra cinque anni avremo una versione di Facebook a pagamento, senza pubblicità, e una gratis, con la pubblicità. Domanda lecita, visto che sarebbe qualcosa di simile a quanto già fatto da Telegram, con Telegram Premium.

Telegram Premium, lo ricordiamo, è la versione di Telegram a pagamento (5,99 euro al mese o 3,99 euro, in base a come ci si abbona) senza banner pubblicitari e con alcune funzioni in più. Vedremo qualcosa del genere anche per Facebook?

Al momento John Hegeman afferma che ha intenzione di espandere il business della raccolta pubblicitaria e che Meta non ha intenzione di offrire una versione di Facebook e/o Instagram a pagamento senza pubblicità.

Ma se Google introdurrà nel sistema operativo Android misure di tutela della privacy simili a quelle già introdotte da Apple in iOS, allora il business della pubblicità potrebbe letteralmente crollare per Meta e le carte in tavola potrebbero cambiare molto.

App Tracking Transparency

Meta ha un fatturato annuo medio di circa 120 miliardi di dollari, ma i suoi ricavi potrebbero crollare a causa delle misure tecniche pro privacy introdotte da Apple e che potrebbero essere imitate da Google.

Ad aprile 2021, con iOS 14.5, Apple ha lanciato la nuova funzione App Tracking Transparency e, da allora, le app per iPhone sono costrette a chiedere esplicitamente all’utente se acconsente al tracciamento dei suoi dati per scopi pubblicitari. Prima le app lo facevano, senza chiedere il permesso.

Secondo il Wall Street Journal questa misura costerà a Meta non meno di 10 miliardi di dollari nel 2022, perché la maggior parte degli utenti non accetta il tracciamento e, di conseguenza, la pubblicità su Facebook è molto meno personalizzata. Con meno dati a disposizione, però, meno investitori sono disposti a parare quanto Meta vorrebbe.

Tutto questo, al momento, è limitato al mondo Apple iOS, che rappresenta mediamente il 20-25% del mercato totale (il resto sono smartphone Android). E’ chiaro che se una funzione del genere arrivasse anche su Android, allora Meta potrebbe perdere oltre un terzo del suo fatturato pubblicitario annuale.