Nelle foreste una crisi silenziosa che molti stanno ignorando: le aree segnalate a rischio
Secondo i dati raccolti dalla IUCN, oltre un terzo delle specie arboree del mondo è a rischio di estinzione e occorre correre ai ripari al più presto.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha pubblicato un rapporto che delinea la situazione delle specie arboree a livello globale. Il trend registrato è negativo: per la prima volta la gran parte delle specie è stata inserita nella Lista Rossa IUCN e più di un terzo di queste è a rischio di estinzione. Ma vediamo nel dettaglio.
Un albero su tre è a rischio di estinzione
Come anticipato, la IUCN ha rivelato che più di un terzo delle specie arboree del mondo sono a rischio di estinzione, in percentuale si parla del 38% delle specie. “Gli alberi sono essenziali per sostenere la vita sulla Terra attraverso il loro ruolo vitale negli ecosistemi e milioni di persone dipendono da loro per la loro vita e il loro sostentamento – ha affermato la dottoressa Grethel Aguilar, Direttore Generale IUCN -. Mentre la Lista Rossa IUCN celebra 60 anni di impatto, questa valutazione evidenzia la sua importanza come barometro della vita, ma anche, in modo cruciale, come strumento unico che guida l’azione per invertire il declino della natura“.
Lo studio è frutto di una ricerca approfondita a opera della IUCN e del Botanic Gardens Conservation International (BGCI), con oltre 100 partner e 1.000 esperti di specie arboree disseminati nel mondo. La IUCN si occupa ormai da tempo di stilare e aggiornare costantemente la cosiddetta Lista Rossa, che comprende non solo alberi ma anche tutte le altre specie a rischio di estinzione.
Gli esperti hanno esaminato 47.282 specie di alberi, stabilendo che il 34% di queste (ovvero 16.425) sono minacciate e classificate nelle fasce di “pericolo critico”, “pericolo” e “vulnerabili”. “Questa valutazione completa presenta il primo quadro globale dello stato di conservazione degli alberi, che ci consente di prendere decisioni sulla conservazione più consapevoli e di agire per proteggere gli alberi laddove è urgentemente necessario”, ha affermato Malin Rivers, responsabile del BGCI.
Le zone maggiormente colpite
Secondo il rapporto in questione: “La percentuale più alta di alberi minacciati si trova sulle isole. Gli alberi delle isole sono particolarmente a rischio a causa della deforestazione per lo sviluppo urbano e l’agricoltura a tutte le scale, nonché di specie invasive, parassiti e malattie”.
Ad avere un forte impatto è il cambiamento climatico che “sta minacciando sempre di più gli alberi, soprattutto ai tropici, attraverso l’innalzamento del livello del mare e tempeste più forti e frequenti”, prosegue il rapporto. Sono dati allarmanti ma che, d’altro canto, ci devono mettere in guardia e spingere ad agire al meglio: “Affrontare le minacce che gli alberi subiscono, la protezione e il ripristino dell’habitat, nonché la conservazione ex situ tramite banche dei semi e collezioni di giardini botanici sono fondamentali per prevenire le estinzioni sulle isole e in tutto il mondo”, si legge, citando in esempio il lavoro già svolto dalla comunità e dalle istituzioni nelle Isole Juan Fernández, a Cuba, in Madagascar e nelle Figi.
Occorre un’azione globale per proteggere e ripristinare le specie arboree in declino e i loro habitat, coinvolgendo il lavoro delle banche dei semi e le collezioni dei giardini botanici di tutto il mondo, essenziali per prevenire la totale estinzione.