SCIENZA

"Alexa non risponde": cos'è successo e come risolvere il problema

Il crash dell'assistente vocale intorno alle 7.45, solo due ore più tardi la lenta ripresa: cos'è successo ad Alexa, che non risponde più ai comandi

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Fonte: 123rf

“Alexa, accendi le luci”, “Alexa, fai partire la caffettiera”, “Alexa, leggimi il giornale”: e invece no, buio, silenzio e nessun profumo di caffè. Non è la tanto temuta ribellione dei robot sull’uomo, è solo Alexa in down.

Alexa non risponde, cosa è successo

Venerdì 21 gennaio, dalle 7.45 circa – quindi l’ora in cui chi è in smartworking si sveglia per iniziare a lavorare – l’assistente virtuale di Amazon ha smesso di funzionare, insieme allo smart speaker Amazon Echo. E con loro anche tutte le sveglie impostate per quell’ora.

Il down di Alexa non ha coinvolto solo l’Italia, ma tutta l’Europa. Al sito DownDetector, che monitora tutti i crash dei servizi virtuali, sono arrivate segnalazioni dal nostro Paese, ma anche dalla Spagna, dalla Francia e, dal Regno Unito e dalla Germania: le segnalazioni maggiori sono state soprattutto da questi ultimi due Pesi, perché sono anche i luoghi dell’Unione Europea in cui l’assistente virtuale di Amazon è più diffuso.

Il malfunzionamento non è stato risolto subito: lentamente Alexa è rientrata in servizio a partire dalle 10 di venerdì 21 gennaio. Un portavoce di Amazon ha fatto sapere che «abbiamo avuto un problema che ha portato all’impossibilità da parte di alcuni nostri clienti di interagire con il servizio. Ma Alexa è tornata a funzionare normalmente».

Se un utente provava a chiedere qualcosa ad Alexa, si sentiva rispondere «Mi dispiace in questo momento non riesco a capire» oppure «Si è verificato un problema nella connessione alla rete riprova più tardi». Questo ha portato molti utenti su Twitter, per chiedere conferme e delucidazioni se il problema fosse generale o del proprio dispositivo. Infatti venerdì 21 gennaio su Twitter era in tendenza l’hashtag #Alexadown.

E sul social gli utenti hanno scatenato l’ironia. Qualcuno paragona l’assenza di Alexa a un ritorno al Medioevo, altri chiedono se l’assistente vocale di Amazon fosse in malattia.

L’assistente vocale di Amazon

Ormai Alexa fa parte delle vite e delle case di centinaia di migliaia di persone in Italia e in tutto il mondo. È diventata una compagna che semplifica la vita.

La sua prima versione risale a fine 2014, ma era una versione limitata e disponibile solo negli Stati Uniti. Il rilascio vero fu nel giugno 2015, e negli anni successivi si diffuse in tutto il mondo. Il primo Paese europeo a usare l’assistente vocale di Amazon fu il Regno Unito, nel settembre 2016. Gli italiani cominciarono a usare Alexa solo il 30 ottobre 2018. Ora è diffusa in 41 paesi in tutto il mondo.

Gli sviluppatori hanno chiamato così l’assistente vocale perché ricordasse la biblioteca di Alessandria, che nei secoli prima della nascita di Cristo si diceva contenesse tutte le informazioni del mondo. Invece l’idea alla base di un assistente vocale nasce dalla voce computerizzata e in grado di dialogare a bordo della Enterprise, nella saga fantascientifica Star Trek.

Alexa è un’intelligenza artificiale in grado di interpretare il linguaggio umano, dialogando, fornendo risposte ed eseguendo comandi. È anche in grado di gestire alcuni dispositivi smart, agendo come sistema di automazione domestico per la domotica. Ma le sue applicazioni sono potenzialmente infinite, dal far partire la lavastoviglie ad andare sulla Luna.

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