SCIENZA

Allarme gestione boschi in Italia, abbiamo un problema con le nostre foreste

Le foreste sono in continuo aumento in Italia, ma c'è qualcosa che non va: ecco l'allarme lanciato dagli esperti sulla gestione dei boschi nel nostro Paese.

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Le foreste rappresentano un patrimonio naturale preziosissimo, per via della trasformazione di anidride carbonica in ossigeno e per la produzione di legna che è ancora oggi indispensabile in molti settori dell’industria (e non solo). In Italia, il suolo boschivo è in continuo aumento ormai da anni. Si tratta di un buon segno, ma purtroppo la sua gestione non è affatto delle migliori: gli esperti di Coldiretti lanciano un preoccupante allarme.

La situazione boschiva in Italia

Sapevate che poco più di un terzo della superficie italiana è ricoperto di foreste? L’analisi della Coldiretti, basata sui dati Iuti, ci rivela che ben il 38% del nostro territorio è boschivo: nel corso degli ultimi anni, questa percentuale è aumentata in continuazione, un segno decisamente positivo. Si stima che, rispetto ad un trentennio fa, oggi la superficie forestale sia incrementata nientemeno che del 20%. Attualmente abbiamo circa 11,4 milioni di ettari di boschi, tanto da risultare il secondo Paese europeo – dietro solamente alla Spagna – per copertura forestale.

Tuttavia, i problemi non sono pochi. Innanzitutto, questa crescita sembra non essere dovuta principalmente ad opere di rimboschimento, bensì all’aumento dei terreni agricoli abbandonati, dove la natura torna a prendere il sopravvento. Ed è proprio una cattiva gestione del nostro patrimonio boschivo a rendere quest’ultimo così fragile, mettendolo a rischio anno dopo anno. Gli incendi, che si verificano in maggior numero a causa della siccità e del cambiamento climatico, sono solo uno – forse il più evidente – degli aspetti della questione.

Anche l’incuria e l’abbandono sono problemi da affrontare: alcuni boschi sono diventati delle vere e proprie giungle ingovernabili, spiegano Coldiretti e Federforeste in occasione dell’ultima Giornata Internazionale delle Foreste (che si celebra ogni anno il 21 marzo, con l’arrivo della primavera). È dunque necessario, su più fronti, agire tempestivamente per ritrovare una migliore gestione del patrimonio forestale: tutto ciò avrà vantaggi sull’ambiente e sulla diminuzione del rischio idrogeologico, ma anche un impatto positivo sull’economia.

L’allarme sulla gestione dei boschi

“Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, i veri custodi dell’ambiente, in una situazione in cui due boschi su tre sono di proprietà privata” – afferma Coldiretti. Questo lavoro avrà importanti ricadute sulla tenuta idrogeologica dei nostri territori: basti infatti pensare che il 93,3% dei comuni italiani è a rischio di frane e alluvioni, che provocano ogni anno danni incalcolabili (anche dal punto di vista umano).

Inoltre, il nostro Paese dimostra un’incongruenza che è praticamente unica in Europa: pur essendo il secondo per copertura boschiva, ha un tasso medio di prelievo forestale pari ad appena il 27%, contro il 64% degli altri Stati europei. Ovvero, utilizziamo una minuscola parte della legna che produciamo entro i confini italiani, importandone più dell’80% del nostro fabbisogno per la realizzazione di mobili, carta e combustibile per il riscaldamento. “Gli oltre 10mila fra boscaioli e aziende agricole forestali sono la colonna portante di una filiera del legno e del mobile made in Italy minacciata però dalla concorrenza sleale delle importazioni straniere” – avverte Coldiretti. Dunque, è anche per questo che una corretta gestione delle foreste si rivela urgente.

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