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Anche OnlyFans lascia la Russia

I fan non possono più pagare i creator russi, a causa del blocco delle carte di credito e dei pagamenti internazionali: è questo il motivo che ha portato OnlyFans a sospendere di nuovo le attività

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Fonte: Wachiwit / Shutterstock

OnlyFans ha “temporaneamente sospeso” gli account russi, poiché come la società afferma in un comunicato, non può più sostenere economicamente i creatori. L’annuncio è stato reso noto attraverso le pagine di del giornale online Motherboard e nella dichiarazione viene spiegato: “a causa di un ulteriore inasprimento delle restrizioni di pagamento da e verso la Russia, OnlyFans non può più supportare adeguatamente la community di creatori russi. Di conseguenza, stiamo adottando misure per sospendere temporaneamente gli account in cui che ricevono pagamenti in Russia“.

La piattaforma in abbonamento OnlyFans è famosa soprattutto perché ospita contenuti a pagamento per adulti: in teoria è aperta a tutti i creator che vogliano produrre contenuti online da distribuire solo agli abbonati (da qui il nome: “solo fan“), ma in pratica è stata presto colonizzata dai sex worker. Inutile dire che un servizio del genere è letteralmente esploso durante la pandemia. Già a febbraio, però, all’arrivo delle prime restrizioni economiche verso la Russia da parte dei paesi aderenti come Europa e Stati Uniti, erano stati sospesi temporaneamente gli account russi. Ripristinati poco dopo poiché erano stati trovati metodi per gestire i pagamenti. Ma da ieri il cambio di rotta con la dichiarazione della società che annuncia la sospensione degli account che ricevono pagamenti in Russia.

Che succede a Internet in Russia

La risposta Europea e degli Stati Uniti all’invasione russa dell’Ucraina consiste in una serie di sanzioni che mirano a colpire l’economia della Russia, con l’obiettivo di portare la Federazione al default economico, alla bancarotta.

Di contro i russi hanno deciso di bandire dal loro territorio molti social per evitare che la controinformazione circolasse liberamente: banditi, quindi, Twitter, Facebook e Instagram.

Ma le sanzioni economiche, bloccando il funzionamento delle carte di credito e di debito, hanno colpito duramente quelle piattaforme che si reggono sul pagamento dei creatori: sono quindi sparite anche le vetrine degli artigiani su Etsy così come si sono avute restrizioni per Google maps e Youtube.

Pornhub non è bloccato in Russia

I bastioni della libertà di opinione si sono retti fino a oggi proprio su OnlyFans e PornoHub iniziati a essere usati non solo per condividere contenuti per adulti a pagamento ma anche informazioni.

Nonostante si dica il contrario, Pornohub resta accessibile in Russia. OnlyFans, invece, è di nuovo bloccato e non è facile capire se tornerà operativo oppure no.

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