Mina scoperta trovata in Italia: l'antico ordigno bellico è stato trovato in spiaggia
Alcuni passanti hanno individuato un antico ordigno bellico sulla spiaggia di Milano Marittima: le operazioni per farlo brillare e mettere in sicurezza l'area
In un tardo pomeriggio di fine estate, la località balneare di Milano Marittima, sul litorale ravennate, è stata teatro di un inatteso, quanto potenzialmente pericoloso, ritrovamento di un antico ordigno bellico.
Una mina anticarro risalente alla Seconda guerra mondiale è stata scoperta nei pressi di uno stabilimento. L’episodio ha generato l’immediata mobilitazione delle autorità locali, che si sono prontamente attivate per garantire la sicurezza della zona e degli abitanti, così come dei numerosi turisti che popolano queste spiagge durante l’estate.
La scoperta dell’antico ordigno bellico e l’intervento delle autorità
La mina anticarro, un residuo bellico di dimensioni ragguardevoli, è stata individuata da alcuni passanti che si stavano godendo una passeggiata lungo la spiaggia. Una volta avvistato l’oggetto sospetto, sono stati subito allertati i Carabinieri. La tempestività è stata cruciale per evitare situazioni di pericolo, considerando la potenziale gravità dell’esplosione dell’ordigno.
I Carabinieri, giunti immediatamente sul luogo, hanno preso il controllo della situazione delimitando un perimetro di sicurezza attorno alla mina. Al loro fianco sono intervenute altre forze di supporto: la Capitaneria di Porto, la Polizia Locale e persino la Cooperativa dei Bagnini di Cervia.
L’obiettivo principale era impedire l’accesso all’area circostante per evitare il rischio che qualcuno potesse avvicinarsi incautamente all’ordigno. La sinergia tra le diverse autorità ha permesso di mantenere la situazione sotto controllo, nonostante l’imprevedibilità della minaccia.
Le operazioni degli artificieri
L’intervento degli artificieri si è rivelato delicato: l’antica bomba è stata mantenuta sotto sorveglianza per tutta la notte, con un monitoraggio continuo volto a garantire che non ci fossero sviluppi pericolosi. La mattina successiva, gli artificieri dell’ottavo reggimento paracadutisti della Brigata Folgore, specializzati in operazioni di bonifica e neutralizzazione di esplosivi, sono intervenuti per mettere in sicurezza la mina.
Questo tipo di operazioni richiede una grande precisione e attenzione, poiché ogni piccolo errore potrebbe avere conseguenze devastanti. Dopo un’attenta valutazione della situazione, i guastatori hanno deciso di trasferire l’ordigno presso una cava situata nelle vicinanze, precisamente a “Ca Bianca” di Fosso Ghiaia, una zona più sicura e isolata rispetto alla spiaggia affollata. Il trasporto della mina è stato eseguito seguendo protocolli di sicurezza molto rigorosi, che solitamente prevedono l’adozione di misure per ridurre al minimo il rischio di detonazione accidentale.
Una volta raggiunta la cava, gli artificieri della Folgore hanno fatto brillare la mina, neutralizzando definitivamente la minaccia. La decisione di far esplodere l’ordigno in una cava risponde a una precisa logica di sicurezza: in un ambiente controllato come una cava, eventuali detriti o esplosioni impreviste possono essere gestiti più agevolmente, riducendo il rischio per le persone e le infrastrutture.
Il ritrovamento di residuati bellici, come la mina anticarro scoperta a Milano Marittima, non è un evento del tutto raro in Italia, specialmente nelle aree che durante la Seconda guerra mondiale sono state teatro di scontri militari. Il territorio italiano, soprattutto lungo le coste e nelle zone di montagna, conserva ancora numerosi ordigni inesplosi, retaggio di un passato bellico che sembra lontano ma che occasionalmente riaffiora in maniera inaspettata.
Ogni anno, infatti, decine di esplosivi vengono scoperti dai cittadini o durante lavori di scavo e costruzione. Le forze dell’ordine e i reparti specializzati, come gli artificieri, sono preparati per gestire queste situazioni e neutralizzare le minacce con rapidità e precisione. Nonostante ciò, ogni ritrovamento suscita sempre una certa preoccupazione nella popolazione locale, soprattutto per la vicinanza delle bombe inesplose a zone abitate o turistiche.
L’episodio di Milano Marittima si è risolto senza conseguenze, grazie alla prontezza dei cittadini che hanno segnalato l’ordigno e all’efficace intervento di personale qualificato e specializzato.