IPhone: il 7 marzo cambia tutto
A 17 anni dal lancio del primo iPhone finalmente chi ne possiede uno in Europa potrà provare l'ebbrezza della libertà dall'App Store, ma non è tutto oro quel che luccica
Entro il 7 marzo 2024 per i possessori di un iPhone o un iPad, e in generale per tutti gli utenti di Apple, arriverà una importantissima novità che potrebbe cambiar loro la vita quotidiana, sia nel bene che nel male. Il 7 marzo, infatti, per Apple scade il tempo concesso dalla UE per adeguarsi a tutte le nuove regole derivanti dal Digital Markets Act (DMA).
Un regolamento che Apple non ama affatto, perché costringerà l’azienda tech con l’ecosistema più chiuso e blindato al mondo ad aprirsi per legge. Più libertà di scelta per gli utenti, se la vorranno, meno controllo e, soprattutto, meno guadagni di rendita per Apple.
iPhone: arrivano gli app store alternativi
Il perno attorno al quale cambierà l’ecosistema iOS/iPadOS è l’apertura dei dispositivi agli app store alternativi. Sin dalla nascita di iPhone e poi degli altri suoi prodotti, infatti, Apple ha impedito agli utenti di installare app provenienti da app store diversi da quello di Apple stessa.
Oggi, infatti, per scaricare un’app da un altro store è necessario eseguire il “jailbreak“, una procedura che comporta la rottura dei termini di garanzia ufficiale e, di conseguenza, viene eseguita solo da una minuscola parte degli utenti di Apple.
Ma il dominio di Apple sul suo ecosistema si esercita anche dal punto di vista economico, perché l’App Store è anche una fonte di rendita passiva enorme per Apple, che trattiene una percentuale tra il 15% e il 30% su ogni euro speso non solo sull’App Store, ma anche all’interno delle app scaricate tramite App Store.
Se scarichiamo un gioco gratis dall’App Store, quindi, sul momento Apple non guadagna nulla ma se, successivamente, facciamo un acquisto in-game all’interno di quel gioco gratuito, allora Apple prende la percentuale su quella transazione.
Con il Digital Markets Act tutto ciò diventa illegale e, di conseguenza, per la prima volta Apple si troverà nella spiacevole condizione di dover applicare ai suoi clienti europei condizioni diverse, più favorevoli, rispetto a quelle applicate a tutti gli altri utenti nel resto del mondo.
Ma è assolutamente prevedibile che gli utenti nel resto del mondo non staranno a guardare e, prima o poi, Apple sarà costretta a cedere su tutti i fronti.
Pro e contro per gli utenti
Gli app store alternativi porteranno, per la prima volta, concorrenza nel mondo Apple: un utente potrà scegliere se pagare l’app a prezzo maggiorato sull’App Store ufficiale di Apple, oppure andarla a cercare altrove e pagarla meno, grazie a commissioni minori (o assenti).
Ma non è tutto oro quel che luccica, perché ci potrebbero essere spiacevoli conseguenze per gli utenti, specialmente in fatto di sicurezza.
Fino ad oggi, infatti, il monolite Apple non è stato quasi mai scalfito dagli hacker e dai cybercriminali, perché tutto è stato controllato in modo quasi maniacale da Apple, che spesso si è presa intere settimane per approvare dei semplici aggiornamenti di app anche ben note.
Sono famose, ad esempio, le lamentele del fondatore di Telegram Pavel Durov, che accusa Apple di sfavorire la sua app di messaggistica (per favorire Apple iMessage) ritardando la pubblicazione degli aggiornamenti con nuove funzioni.
Questo controllo esercitato da Apple sugli altri store non ci sarà, quindi è anche possibile che in futuro gli utenti Apple potranno scegliere tra avere app sempre aggiornatissime, ma meno sicure, scaricandole dagli store alternativi oppure, esattamente come succede oggi, aspettare e pagare di più in cambio di una maggior sicurezza.
Una cosa, però, sarà comunque importantissima: dal 7 marzo in poi gli utenti Apple potranno scegliere, oggi non possono.