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Apple cancella mezzo milione di app: che succede

Maxi pulizia nello store di Apple: in un trimestre sono sparite 541.697 app, cioè una su quattro

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Secondo un recente report della società di ricerca sui mercati Finbold, Apple ha cancellato oltre mezzo milione di app dal suo App Store nel terzo trimestre 2022, un’operazione di pulizia senza precedenti, persino più grande di quella effettuata nel secondo trimestre dell’anno scorso. In questo momento, sull’App Store di Apple, restano circa 1,64 milioni di app: mai così poche dal 2015.

Le app cancellate sono 540 mila

Per la precisione Apple ha cancellato 541.697 app, pari al 24,79% del totale delle app pubblicate sull’App Store, che passa così da 2.184.456 app a 1.642.759.

Bisogna tornare al secondo trimestre del 2015 per trovare un numero di app pubblicate sull’App Store di Apple così basso, mentre il picco massimo si è avuto a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021, quando le app pubblicate hanno superato i 2,2 milioni.

Perché Apple ha cancellato tante app

Apple cancella migliaia e migliaia di app ogni anno dal suo store e le pulizie sono frequenti e normali: vengono eseguite soprattutto a scapito delle app che non vengono aggiornate regolarmente.

L’idea di fondo è quella di ridurre la confusione e l’affollamento nell’App Store per offrire all’utente solo app aggiornate, sicure e, soprattutto, rispettose delle regole imposte dalla stessa Apple.

Quando un’app non viene aggiornata per troppo tempo, o non è più “in regola“, Apple concede allo sviluppatore 30 giorni di tempo per pubblicare un aggiornamento, passati i quali l’app viene cancellata dallo store.

Le nuove regole fanno strage di app

A casa di Apple comanda Apple: le regole per restare sull’App Store devono essere rispettate da tutti, non si salvano nemmeno i colossi del Web come Meta o Epic Games.

Tra le ultime regole introdotte da Apple c’è quella che vieta il tracciamento degli utenti da parte delle app, che ha scatenato le ire di Meta per il grande danno economico derivante dal non poter più somministrare pubblicità tagliata su misura dell’utente. Meta ha affermato di perdere circa 10 miliardi l’anno a causa di questa semplice regola.

Dunque è facile immaginare come un po’ tutti gli sviluppatori, grandi e piccoli, soffrano a causa di regole pro privacy di questo tipo. Solo che non tutti hanno il bilancio di Meta: molti semplicemente smettono di sviluppare l’app e l’abbandonano, perché non è più redditizia. La quasi totalità delle app gratuite, infatti, in realtà vive di tracciamento degli utenti ai fini pubblicitari.

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