Apple conferma: iPhone sta per cambiare per sempre
Apple, per la prima volta, risponde in merito all'iPhone USB ammettendolo chiaramente: lo smartphone di Cupertino sarà costretto ad abbandonare la porta Lightning
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La decisione era nell’aria da fine settembre 2021, cioè da quando la Commissione Europea ha pubblicato la proposta di riforma della Radio Equipment Directive, poi approvata in via definitiva dall’Europarlamento: Apple sarà costretta a modificare il design e l’hardware dei suoi iPhone, entro pochi anni.
La modifica sarà solo apparentemente piccola, perché inciderà di un bel po’ sul bilancio di Apple e, soprattutto, perché la costringerà a fare gli iPhone come dice l’Europa, non come dice lei. Di cosa stiamo parlando? Qualcuno lo avrà già capito: i prossimi iPhone avranno il connettore USB-C, non più il Lightning.
iPhone con USB: la conferma
Craig Federighi, vice presidente senior di Apple e capo degli ingegneri software di Cupertino, e Greg Joswiak, capo del marketing, nel corso di un’intervista al Wall Street Journal hanno entrambi confermato che Apple si adeguerà alle decisioni dell’Europa sul caricatore USB obbligatorio per tutti i dispositivi elettronici di bassa potenza, come gli iPhone.
E lo hanno confermato non senza polemiche, ma senza specificare esattamente quando vedremo il primo iPhone USB: “Gli europei sono quelli che dettano i tempi per gli europei“, hanno risposto al prestigioso giornale finanziario.
Tecnicamente l’obbligo europeo inizia da fine 2024, quindi considerando che Apple solitamente presenta i nuovi iPhone a settembre è anche possibile che il primo iPhone USB sia quello che verrà lanciato a settembre 2025, ovvero iPhone 17.
Non è neanche chiaro, perché i due manager hanno sapientemente evitato di rispondere al WSJ in merito, se Apple abbia intenzione di creare una linea di iPhone USB dedicati esclusivamente al mercato UE o se voglia rendere USB tutti gli iPhone, anche quelli venduti in USA e nel resto del mondo.
Perché Apple teme l’USB
Quel che è certo e chiaro a tutti, invece, è il motivo che spinge da anni Apple a dire no all’USB su iPhone: i soldi.
Sia chiaro: la posizione di Apple, che afferma che l’Europa rischia di penalizzare lo sviluppo tecnologico scegliendo quale tecnologia usare al posto delle aziende che devono usarla, è in teoria correttissima.
Ma, in pratica, è altrettanto vero che negli anni la tecnologia Lightning è stata palesemente superata da quella USB. La velocità di trasferimento massima permessa dalla connessione Lightning è la stessa dell’USB 2.0 (presentato a gennaio 2000), cioè 480 Mbps, mentre la velocità massima dell’USB-C (nella più recente incarnazione USB4) è di 40 Gbps in modalità simmetrica e addirittura di 80 Gbps in modalità asimmetrica.
Per quanto riguarda la potenza di ricarica, invece, Apple non ha mai dichiarato a quanto può arrivare lo standard Lightning, ma il suo caricatore per iPhone più potente si ferma a 30 Watt, contro i 240 Watt teorici del più recente standard USB Power Delivery e i 150 Watt reali di uno smartphone neanche top di gamma, come il Realme GT Neo3.
A ben guardare, quindi, non c’è nessun motivo tecnico per preferire il connettore Lightning a quello USB. C’è solo un motivo economico: il Lightning è uno standard proprietario e ogni cavo Lightning deve avere al suo interno un chip prodotto su licenza Apple, sul quale Apple guadagna le sue royalty.