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Apple ha comprato la startup WaveOne, ecco perché

Apple ha acquisto WaveOne, una startup che si occupa di codec video e intelligenza artificiale: si aprono nuove interessanti prospettive per lo streaming su Apple TV+

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Fonte: Ground Picture/Shutterstock

A gennaio, senza darne notizia, Apple ha acquisito WaveOne, una startup che si occupa di algoritmi per la compressione video basati sull’intelligenza artificiale. Nonostante il colosso di Cupertino non abbia ancora detto nulla al riguardo, alcuni ex dipendenti e manager di WaveOne sono già al lavoro sui vari progetti di Apple in materia di AI e machine learning, come confermano i rispettivi profili LinkedIn, prontamente aggiornati con i nuovi incarichi nella nuova azienda (cioè Apple).

Cos’è WaveOne e cosa fa

A dare l’annuncio della vendita di WaveOne è stato uno di dirigenti della startup, Bob Stankosh, che su LinkedIn ha parlato dell’acquisizione da parte di Apple e di come, potenzialmente, il machine e deep learning applicati alle tecnologie video potrebbero cambiare le carte in tavola in un settore sempre pronto all’innovazione.

Uno dei progetti più importanti della startup, infatti, è lo sviluppo di un algoritmo per la compressione e la decompressione video basato sull’intelligenza artificiale. Tale soluzione riesce riconoscere il contenuto delle inquadrature e, sfruttando le modalità di rilevamento della scena e dei soggetti integrato nelle fotocamere degli smartphone, è in grado di intuire gli elementi prioritari di ciò che viene inquadrato.

In questo modo, per ogni fotogramma, è possibile applicare una compressione video maggiore sulle parti meno importanti dell’immagine, cioè quelle che verranno guardate di meno, e una compressione video minore sui volti, le scritte e altri dettagli che, al contrario, catturano l’attenzione dello spettatore. In questo modo si ottiene una compressione elevata ma che non penalizza la qualità dell’immagine e si può risparmiare larghezza di banda.

Ad attirare le attenzioni di Apple sarebbe stato il fatto che questo algoritmo è pienamente compatibile con i motori per l’intelligenza artificiale integrati nei chip dei moderni smartphone, e potrebbe quindi essere usato per migliorare la resa dello streaming video indipendentemente da uno specifico hardware a disposizione dell’utente.

Nonostante Apple non abbia confermato i piani futuri per il progetto di WaveOne, appare chiaro che l’azienda potrebbe utilizzare questa tecnologia per migliorare la riproduzione streaming, facendo risparmiare banda preziosa e migliorando la qualità dei contenuti trasmessi da Apple TV+, ad esempio.

WaveOne: la startup dell’AI

WaveOne è nata ufficialmente nel 2016 da un’idea di Lubomir Bourdev e Oren Rippel. I due hanno pensato di riprendere il discorso sui codec video basandoli, però, sull’intelligenza artificiale, potenziando enormemente la portata di questo sistema.

Prima di fondare WaveOne, i due ideatori del progetto hanno lavorato attivamente per Meta e, nello specifico, nel dipartimento che si occupa di intelligenza artificiale. In questo settore hanno potuto ideare e sviluppare il loro algoritmo che, ben prima dell’acquisizione da parte di Apple, ha portato alla loro startup una serie di corposi investimenti che hanno permesso al team di lavorare all’algoritmo.

Ad onor del vero, però, la soluzione proposta dalla startup non è del tutto inedita e YouTube ha applicato un sistema del genere (sviluppato da DeepMind di Alphabet) già dallo scorso anno. Questa scelta tecnica ha portato a una riduzione del 4% dei dati che la piattaforma di streaming deve inviare agli utenti, con un grandissimo vantaggio per Google in termini di potenza di calcolo necessaria.

A fronte di questi risultati, non sorprende che anche Apple abbia deciso di sviluppare un proprio algoritmo, con l’obiettivo di garantire ai propri utenti un servizio di streaming ancora più efficiente.

 

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