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Apple si è arresa alla UE: cosa cambia nel 2024

Alla fine Apple ha dovuto cedere anche sulle chat: dall'anno prossimo iMessage sarà compatibile con il protocollo RCS, come vuole l'Unione Europea

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Con una mossa che ha sorpreso un po’ tutti, Apple ha annunciato la futura adozione dello standard di messaggistica RCS (Rich Communication Services) tramite un aggiornamento software il prossimo anno. Apple, che in passato si era detta fermamente contraria all’adozione di questo standard multipiattaforma, ora afferma che RCS migliorerà l’interoperabilità per i messaggi anche su iMessage, che rimane la piattaforma di messaggistica principale per la comunicazione tra gli utenti iPhone.

La decisione di Apple deriva da una lunga campagna mediatica messa in atto da Google nei mesi scorsi con l’hashtag #GetTheMessage, alla quale ha partecipato anche Samsung, ma soprattutto dalle pressioni sempre più forti da parte delle autorità europee che, evidentemente, sono convinte di poter spezzare il monopolio di Apple sull’ecosistema iOS. Le stesse autorità UE, infatti, hanno costretto Apple a permettere ai suoi utenti di usare app store alternativi.

Cosa sono i messaggi RCS

Il concetto alla base del protocollo RCS risale al 2007, quando fu istituita la Rich Communication Suite Industry Initiative. Nel 2008, le attività di questa iniziativa furono assorbite dalla GSM Association. L’obiettivo principale del protocollo RCS è la fusione dei vantaggi degli SMS tradizionali con quelli delle moderne app di messaggistica istantanea, come WhatsApp, Telegram, Vibe, Facebook Messenger e Signal. Tutto ciò senza ereditare i rispettivi limiti di ciascuna e, soprattutto, superando il problema principale di queste app: la mancanza di interoperabilità.

Gli SMS hanno avuto il notevole vantaggio di consentire la comunicazione tra individui che possiedono smartphone di marche diverse, con sistemi operativi differenti e SIM di operatori telefonici vari. Tuttavia, gli SMS (e i successivi MMS) presentano oggi un limite significativo, rappresentato dalla quantità limitata di dati trasmissibili con un singolo messaggio, che rende praticamente impossibile l’implementazione di crittografia end-to-end.

Con RCS, i messaggi possono essere visualizzati e inviati tramite l’app preferita, a condizione che questa sia compatibile con il protocollo. In sostanza, RCS punta a superare le limitazioni delle tradizionali app di messaggistica istantanea, offrendo una soluzione che promuove l’interoperabilità tra diverse piattaforme e consentendo una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle applicazioni preferite dagli utenti.

Come cambieranno le chat nel 2024

La decisione di Apple è stata fortemente condizionata dall’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) e dal Digital Services Act (DSA) dell’Unione Europea, due regolamenti scritti appositamente per scardinare ogni sistema chiuso nel mondo digitale.

L’Europa, in pratica, vuole che l’utente possa scegliere liberamente il servizio o il prodotto che preferisce, senza essere costretto a scegliere uno o l’altro servizio per questioni di compatibilità. La parola d’ordine, se parliamo di chat, è interoperabilità.

Nei piani della UE c’è l’incubo di tutte le aziende che sviluppano piattaforme di messaggistica: far comunicare due utenti da due app diverse, a prescindere anche dal sistema operativo del device. Ad esempio un utente iPhone con iMessage e un utente Android con WhatsApp, o Telegram con Google Messaggi, Signal e Messenger.

Per ottenere questo risultato è necessario uno strato software in grado di mettere in comunicazione le varie piattaforme (mantenendo, se presente, la crittografia end-to-end). Il protocollo RCS è il candidato favorito per questo ruolo.

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