SCIENZA

Apre la Cappella Bardi in Santa Croce: come e quando vedere gli affreschi di Giotto

Il vero Giotto si può ammirare a Santa Croce, a Firenze, presso la Cappella Bardi: uno spettacolo autentico e senza interventi estranei

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Fonte: Opera di Santa Croce - Opificio delle Pietre Dure

Firenze, precisamente la Cappella Bardi in Santa Croce, offre un’opportunità a dir poco ghiotta di avvicinarsi ulteriormente al genio di Giotto. Di fatto salire sui ponteggi, in questa fase del restauro delle scene della vita di San Francesco (decisamente complesso), pone l’utente di fronte al Giotto autentico. Crollati i tanti interventi successivi, si ha un contatto diretto con la sua arte. Ciò in attesa che gli esperti ridipingano le parti andate ormai perse nel corso dei secoli.

Giotto a Santa Croce

La storia degli affreschi di Giotto della Cappella Bardi in Santa Croce è stata a dir poco tribolata. Un capolavoro commissionato nella prima fase del Trecento, probabilmente da Ridolfo dei Bardi, potente famiglia fiorentina. Il periodo dei lavori andrà dal 1317 al 1321, presumibilmente. Da allora ci furono diverse manomissioni, il che comprende anche una terrificante imbiancatura a calce intorno al 1730. Il motivo? Le pitture murali di Giotto di Bondone vennero ritenute non più “alla moda”.

Il dramma prosegue, dal momento che nel 1812 e nel 1818, all’altezza del registro inferiore delle pareti laterali, vennero posti dei monumenti funebri, il che produsse delle perdite gravissime.

Riemersero finalmente dei frammenti di pittura trecentesca nel 1851, mentre si pensava a una nuova decorazione. Si operò dunque un approfondito restauro, affidato a uno dei più celebri esperti del tempo, Gaetano Bianchi. Fu lui a riportare alla luce il capolavoro di Giotto, con tutte le perdite, abrasioni e i graffi dovuti all’incuria del tempo.

Si procedette a colmare le mancanze con delle integrazioni, allo stile del maestro. Il tutto fu poi rimosso nel restauro del 1957-1958, con Leonetto Tintori che scelse di rivelare un Giotto il più possibile vicino all’originale. Un intervento che fece largo uso di fissativi sintetici, con conseguente offuscamento della cromia originale.

Tutto ciò per evidenziare quanto importante sia il lavoro odierno, atto a restaurare l’opera autentica, con tecniche moderne ed estrema cura.

Visite guidate

A partire da ottobre 2024 si è scelto di aprire la visita a dei piccoli gruppi selezionati di residenti a Firenze. Una vera e propria anteprima, verrebbe da dire, offerta dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

In seguito si apriranno i ponteggi a tutti i visitatori, previa prenotazione. Occorrerà però attendere la prossima estate, quando probabilmente la visita sarà consentita per un totale di due mesi. Ecco le parole di Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce: “Trovarsi al cospetto di Giotto, a diretto contatto con le Storie di san Francesco nella Cappella Bardi, costituisce un’opportunità culturale e scientifica irripetibile. Un restauro come questo ha davvero tanto da raccontare: riesce a far riemergere i particolari dell’impegnativo lavoro preparatorio dell’artista, la progettazione scenica coraggiosa, la generosità cromatica, l’intensità dei volti e delle immagini d’insieme. Elementi che il tempo aveva offuscato, a tratti cancellato, e che tornano alla luce anche grazie all’utilizzo di strumentazioni avanzatissime”.

Non resta dunque che attendere e restare aggiornati sui metodi di prenotazione. Il 2025 non è poi così lontano per chi attende un’esperienza di questo livello. Sarà però necessario muoversi per tempo, dal momento che i posti sono decisamente limitati.

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