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Caricatore USB universale: quando arriva

Al Parlamento Europeo nuovo passaggio a favore del caricatore universale USB per tutti i dispositivi elettronici di largo consumo: ormai solo Apple è contraria

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Se ne parla da anni e rappresenterebbe una vera rivoluzione nei consumi: avere un unico caricabatteria per tutti i dispositivi elettronici. Un primo passo verso questa direzione è stato compiuto qualche giorno fa dalla Commissione Mercato interno e Tutela dei consumatori del Parlamento Europeo che ha votato, con 43 sì e soli 2 no, la revisione della direttiva sulle apparecchiature radio.

Se e quando approvate, le nuove regole assicurerebbero ai consumatori di non avere più bisogno di un nuovo caricabatterie o di un cavo ogni volta che acquistano un nuovo dispositivo. Cellulari, tablet (forse anche laptop) fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili ricaricabili via cavo, sarebbero dunque dotati di una porta USB Type-C uguale per tutti, quindi, indipendentemente dal produttore. Le esenzioni si applicherebbero solo ai dispositivi troppo piccoli per avere una porta USB di tipo C, come orologi intelligenti, tracker sanitari e alcune attrezzature sportive. Inoltre, i deputati vorrebbero ottenere una strategia di interoperabilità delle tecnologie di ricarica wireless basandosi sulla proposta della Commissione europea entro il 2026. L’obiettivo è evitare una nuova frammentazione del mercato, continuare a ridurre gli sprechi ambientali, garantire la comodità del consumatore ed evitare i cosiddetti effetti “lock-in” creati dalle soluzioni di ricarica proprietarie.

Più Informazioni chiare sulla ricarica

I deputati stanno spingendo sulla revisione della direttiva Radio anche per chiedere alle aziende di mostrare informazioni chiare sulle opzioni di ricarica e se un prodotto include il caricabatterie attraverso etichette apposte sui dispositivi. Questo, dicono, aiuterebbe i consumatori a decidere meglio quali acquisti fare poiché spesso possiedono diversi dispositivi e non hanno sempre bisogno di caricabatterie aggiuntivi.

Rifiuti elettronici: un problema serio

Ogni anno sono spediti in Europa mezzo miliardo di caricabatterie per dispositivi portatili che generano tra le 11.000 e le 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici (RAEE). Risulta evidente che un unico caricabatterie per telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni sarebbe di beneficio a tutti: quasi sempre si ha già in casa un caricatore di un precedente dispositivo, ormai inutilizzato, che sarebbe in grado di alimentare il prodotto nuovo.

Prossimi passi

Una volta che il Parlamento in seduta plenaria avrà approvato questo progetto di posizione negoziale a maggio 2022, i deputati saranno pronti per avviare i colloqui con i governi dell’UE sulla forma definitiva della legislazione.

L’opposizione di Apple

In questo processo che, forse, un giorno ci porterà al caricatore unico USB per tutti i dispositivi si è messa in mezzo Apple, che sta facendo una fortissima opposizione a questo provvedimento.

Come è noto, infatti, molti dei prodotti Apple (in primis gli iPhone) si ricaricano tramite connessione Lightning e non tramite USB. Lo standard Lightning è proprietario: Apple permette ad altri produttori di usarlo, previo pagamento di laute royalites. Un iPhone con porta USB-C, quindi, per Apple sarebbe una grave perdita economica e, infatti, non si prevede l’iPhone USB a breve.

Nel frattempo, però, paradossalmente Apple è stata multata in Brasile per non aver inserito il caricabatterie nella confezione degli iPhone 12.

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